Autore originale del testo: Fausto Anderlini
I polli del Campidoglio
Un putsch tragicomico, neanche all’altezza dei riots che costellano la turbolenta storia americana. Sembrava una gita di paesani fuori controllo. Una folla variopinta degna dei raduni di Pontida con la quale i cops obesi messi a guardia del Campidoglio (più grossi polli che oche) era inevitabile solidarizzassero. Finita in una scazzottata da saloon. Inutile soffermarsi sulle sociologie del declino della classe media anche se i volti e le fogge tradivano tipi ricorrenti nell’america interna composta di bianchi poveri, magari passati per i marines giusto per farsi i denti e spillare l’assistenza sanitaria e le rette per il community college. Popolazioni di origine germanica ormai divenute minoranza da almeno un terzo di secolo alle quali i gruppi neo-nazi e suprematisti si offrono come narratori della sconfitta (o della causa persa, a proposito della quale fiorì sin dalla fine della guerra civile una vasta letteratura romantica). Ovunque il sovranismo esprime un sentimento difensivo di inferiorità. Un complesso di impotenza quale icasticamente fissato dalla retorica del forgotten man. Più un trinceramento nel particolarismo locale che una revanche di supremazia imperiale. Semmai l’insostenibilità di un dominio globale. Malgrado la pratica e la simbolica un fascismo domestico e straccione, cascame di quella forma inferiore di suprematismo incarnata da proletari emigrati divenuti padroni e infine nuovamente declassati come gli afrikaners e i pieds noir. A una distanza abissale dal fascismo delle origini che fu un movimento intimamente aggressivo ed espansivo. A vocazione dominante e offensiva. Seppure anch’esso interprete di un sentimento di rivalsa in stati nazionali tardivi (come Italia e Germania) e inibiti al dominio coloniale per la vorace supremazia delle nazioni-impero (come Francia e Regno Unito). Ma è proprio in questa goffa e minorata figurazione che sta la pericolosità di un sovranismo altrimenti inoffensivo. Una istintualità balorda e carnevalesca i cui effetti sono totalmente imprevedibili.


