Ignazio Marino e l’offesa del Pd

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Domenico Borgatta

di Domenico Borgatta – 9 aprile 2019

Conobbi Ignazio Marino attraverso un suo libro, pubblicato nel 2005 da Einaudi. Il libro si intitolava “Credere e curare”. Mi era sembrato un buon libro. Incontrai, poi, per caso il professor Marino, in compagnia di una senatrice allora molto conosciuta. Mi parve, dalla lettura del libro e dal casuale incontro (nel quale, ovviamente, lui non si accorse nemmeno della mia presenza, in mezzo alle altre numerose persone) una gran brava persona.
Che simpatizzasse poi per il partito in cui già allora militavo e ancor milito mi faceva ancor più piacere.
Fui felice quando, candidato in quanto vincitore delle Primarie a sindaco della Capitale, vinse le elezioni.
Restai male quando incominciò la ridicola campagna contro di lui; sì, proprio quella degli “scontrini”.
Mi venne un magone così quando anche il suo partito (che era anche il mio) lo defenestrò da sindaco nel modo che ancor m’offende: a nulla gli valse essere stato eletto dai cittadini, ancor meno di aver vinto le “primarie” (gloria e novità di quel Partito). Fu cacciato fuori: là dove è pianto e stridor di denti. Restai di sasso (e la mia adesione a quel Partito vacillò per qualche tempo), quando il tribunale d’appello lo condannò, ma, dentro di me restai convnto che le cose non potevano stare come si diceva. Per vigliaccheria, non ebbi il coraggio di dire, neppur sommessamente, la mia opinione.
E ora? Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus. Nella Galleria Borghese a Roma è conservata una bella scultura allegorica di Gian Lorenzo Bernini che ha come titolo “La Verità svelata dal Tempo”. Qund’ero ragazzo i vecchi delle mie parti che non avevano visto nemmeno la riproduzione fotografica di quest’opera dicevano qualcosa di molto simile: “Il tempo è galantuomo”. Ora non vale la pena di parlare di quelli che han preso il posto del chirurgo Ignazio Marino a Roma, grazie alla campagna degli scontrini: possono dirsi soddisfatti e, con loro, chi decise che uno come Marino non poteva restare nella politica di allora per il semplice fatto che la politica vecchia e nuova non lo meritava.

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