Autore originale del testo: Alfredo Morganti - Fausto Anderlini
di Alfredo Morganti
La crisi tattica
Quanto è difficile raccontare questa crisi di governo e quanto tatticismo, dice Tonia Cartolano di Sky TG24. Constatazione quasi banale, ma illuminante sulla natura della crisi, sulle forzature tattiche che l’hanno prodotta e sulla sua insensatezza, che si riverbera su queste consultazioni rendendole un intrico per il Presidente Mattarella. Crisi al buio in tutti i sensi, senza una ragione e quindi senza una soluzione ragionevole. Decapitare il Paese nel momento più difficile è stato un crimine che pagheranno gli italiani, i più fragili, gli ultimi, i più sofferenti. Solo per arraffare i soldi europei e risolvere qualche probema di bilancio aziendale. Ancora non si sono resi conto del danno prodotto dall’accoppiata renzismo-Lor Signori. Oppure non se ne curano affatto.
di Fausto Anderlini – 26 gennaio
Lor signori
Sono partiti da Draghi, evocato dalle parabole come il nostro Angelo Merkel, e sono arrivati a Cottarelli, Cartabia e non si sa chi altri…..dall’attico al pianterreno, sino alla cantina….Pur di disarcionare l’odiatissimo Conte chiunque raccattato dal teatrino mediatico si offra come prestanome….Io proporrei Cartabellotta, o il mio vicino di casa, non fosse che è in Africa…..
Il governo di unità nazionale non esiste per ragioni logiche prima che politiche. Il governo Ursula sconta l’irresolutezza di Fi e l’egolatrica bizzarria dei Renzi e dei Calenda….il centro italico è così inconsistente che Conte stesso ha dovuto impegnarsi per metterne insieme uno meno indecente da laboratorio….E comunque non si vede chi meglio di Conte potrebbe garantire un minimo di coerenza a questa ammucchiata ursulesca…..
Più a fondo il problema italiano è costituito da una borghesia in cui le inclinazioni cialtronesche la fanno da padrone. Bonomi e l’intera classe dirigente lombarda, la cui imperizia è al di sotto della comune indecenza, ne sono esempi eloquenti…Franza o Spagna pur che se magna…con la protesta delegata ai sovranisti di casa propria e le chance di sottrarre il malloppo del recovery consegnata alla destra liberista de noantri….Destre entrambe reticenti a negoziare un patto sociale se non da posizioni di monopolio.
Tutta la girandola sul recovery, sulla governance e sul progetto, passando per le pindariche alitazioni dell’anima, è il fumo retorico attraverso cui lor signori intendono aggirare il nodo del necessario compromesso sociale redistributivo che solo può sorreggere una politica di sviluppo. Cosa che è stata compresa dal ceto conservatore europeo ma non dalla classe dirigente locale. Tutta abbarbicata permalosamente a una funzione guida per grazia ricevuta che allo stato storico non è altro che una pretesa grottesca. Fa impressione osservare la boria seriosa con la quale i direttori de la Stampa, del Corriere e di Repubblica, solo per citare alcuni fra i tirapiedi ideologici del blocco di potere economico, si presentano a sentenziare nei salotti televisivi….ciarpame allo stato puro….Porchè se è vero che con Renzi erano riusciti a scalare il partito della sinistra sino a farne una propria appendice è poi vero che ne hanno perso il controllo trovandosi per le mani null’altro che Italia Viva…..
Basti pensare al coro scandalistico che accompagnò gli ‘stati generali’, null’altro che il tentativo di dar forma a una costituente sociale come si usa in ogni seria pianificazione strategica….per lor signori tempo perso da sussidistan….Gestire i fondi come il Piano Marshall nell’epoca del centrismo anni ’50 questo sarebbe l’ottimo….ma sono troppo confusionari e vanesi per riuscirci.