l contro mercato degli Irresponsabili

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Il contro mercato degli Irresponsabili
Immagino quali pressioni abbia subito quel senatore forzista che aveva deciso di lasciare Berlusconi per aderire ai responsabili e che adesso ha detto di essersi sbagliato. Non c’era e se c’era dormiva. Perché si fa presto ad accusare la maggioranza di fare “mercato”, visto che in realtà c’è un contromercato molto agguerrito, per catturare Irresponsabili, e questa vicenda ne è l’esatta riprova.
Diciamo la verità, Conte (e il governo che presiede) è davvero l’ultimo baluardo per frenare certi appetiti pulsionali, il cui unico intento è abbrancare il tesssoro e farne strame. Gli opinionisti ci provano a dare nobiltà a una vicenda davvero terra-terra fatta solo di bramosia di denaro e potere, ma il loro compito, per quanto affrontato con encomiabile impegno, è impossibile, davvero sovraumano, poco credibile anzi.
Anche un cieco vede che l’intera vicenda, in soldoni appunto, si riduce a una posta molto importante in miliardi di euro e ad appetiti sontuosi che la puntano senza remore. E quando mai li rivedranno tutti quei soldi! Per di più messi in campo dall’Europa che odiano, senza che abbiano smosso nemmeno una paglia per ottenerli, il cui debito sarà ripagato con gli interessi (of course) da quelli che pagano le tasse, non da chi ha sedi legali all’estero. Un teorema perfetto, inattaccabile!
Messo a tacere Conte, ove riuscissero nell’intento (ma lo schieramento di forze in campo è davvero sovrumano) si tratterà solo di spartire il malloppo, dilapidando le risorse pubbliche in mille rivoli di convenienza. E tutto questo col rischio di non arrivare più al Recovery, di perdere quelle risorse, proprio a causa di questa crisi avventata, a dimostrazione che per certuni gli interessi privati vengono sempre prima di quelli generali. Pur di fare banco sono disposti a rischiare i beni pubblici, tanto qual è il problema? Loro la sede ce l’hanno all’estero, mica qui. Che l’Italia crolli, pazienza!
-.-.-.-
da Globalist

Blitz notturno di un gruppo di leghisti: così Vitali si è convinto a rimangiarsi la fiducia a Conte

Il retroscena da film d’azione: le telefonate di Berlusconi e poi quelle di Salvini. Ma anche il blitz notturno di una pattuglia di leghisti, per convincere il senatore Luigi Vitali, già con un piede dentro il gruppo dei responsabili.

Nella notte romana, dopo i flash delle agenzie che danno conto della scelta ‘responsabile’ del senatore tarantino di Forza Italia dal partito di Salvini si rompono gli indugi.
Bisogna parlare con Vitali, cercare di fermarlo prima che sia troppo tardi. Solo che Vitali non è raggiungibile al telefono. E allora, a muoversi sono parlamentari che con “Gino” hanno più vicinanza. Tra loro anche il senatore leccese Roberto Marti, coordinatore della Lega in Puglia, che con l’azzurro ha un rapporto consolidato da anni. Dopo mezzanotte eccoli al citofono di Vitali, che li accoglie in casa.
E’ a quel punto che lo avrebbero convinto a riaccendere il telefono per parlare con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini: un uno-due che ha lasciato il segno nel parlamentare pugliese. E’ già in fase di ripensamento, con gli amici leghisti si trova quasi a sfogarsi, ormai vuole tornare indietro. E dopo le chiamate dei leader la decisione è presa. Le luci dell’alba non sono lontane, il pallottoliere del Senato torna indietro. Il più uno di Conte è annullato. Fino al prossimo allarme.

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