La pubblica amministrazione non esiste. Esistono le pubbliche amministrazioni, stipendi lauti ai dirigenti (in generale poco competenti) e modesti ai travet: mondi molto diversi fra loro anche se accomunati da un’etichetta unica.

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Gianni Trovati
Fonte: Il Sole
Url fonte: Il Sole 24 Ore

La pubblica amministrazione non esiste. Esistono le pubbliche amministrazioni, mondi molto diversi fra loro anche se accomunati da un’etichetta unica. Chi davvero conosce il mondo degli uffici pubblici italiani lo ripete a ogni convegno o analisi sul tema. E i numeri diffusi nei giorni scorsi dalla Ragioneria generale dello Stato nella nuova edizione del conto annuale del personale pubblico lo confermano.

Le amministrazioni sono molto diverse fra loro; anche sul piano retributivo. Non è solo una questione di livello medio delle buste paga. A cambiare è anche il ritmo e l’intensità con cui variano i numeri scritti nei cedolini dei dipendenti.  […]  le condizioni diventano più vantaggiose man mano che ci si avvicina al centro del sistema solare pubblico, con una dinamica che però migliora drasticamente nel caso di piccole realtà connotate da caratteri peculiari. Con queste premesse, dal punto di vista retributivo lavorare in un ministero è meglio che essere dipendente di un ente territoriale.

Essere inquadrato nei ruoli di un’agenzia fiscale è mediamente più redditizio; in una condizione che però è imparagonabile rispetto a quella di Palazzo Chigi o delle Autorità indipendenti. Proprio le Authority rappresentano l’eccezione più plateale al tratto mediamente leggero degli stipendi pubblici lontano dai livelli dirigenziali.

Il comparto è piccolo, e distribuisce secondo l’ultimo censimento 2.183 dipendenti in otto realtà che vanno dall’Anac all’Agcom, dall’Arera all’Autorità dei trasporti fino alla Consob e al Garante della Privacy (completano il panorama l’Ivass e la commissione di vigilanza sui fondi pensione).

Si tratta degli unici uffici pubblici italiani in cui la retribuzione media del personale non dirigente ha superato la soglia dei 100mila euro, attestandosi ora a 100.881 euro lordi all’anno. Una performance del genere […] è stata resa possibile da un decennio in corsa, che anche grazie all’evoluzione del panorama delle Autorità indipendenti ha visto crescere la busta paga media del personale non dirigente del 41,2% rispetto ai 71.446 euro medi registrati nel 2012; un ritmo […] in grado di staccare di parecchio anche l’inflazione, attribuendo al dato medio un aumento in valore reale del 23,9 per cento.

La battaglia contro il caro vita è stata vinta nettamente anche a Palazzo Chigi.  Sopravvissuta nella propria autonomia all’accorpamento dei comparti anche se conta solo 1.832 dipendenti, la presidenza del Consiglio ha portato la busta paga media del personale non dirigente a 62.562 euro lordi, con un balzo del 25,4% fra 2012 e 2022 che segna un incremento del 10 per cento più alto rispetto all’inflazione cumulata nel periodo.

Il risultato è che l’impiegato tipo della presidenza guadagna l’85% in più del ministeriale medio, e la distanza percentuale è aumentata di dieci punti in dieci anni. La corsa è stata simile per i 155 dirigenti di seconda fascia (+27,7% la media; +12% al netto dell’inflazione) è ancora più rapida in prima fascia: i 119 dirigenti apicali che la abitano guadagnano in media 238.881 euro all’anno, con un salto del 29,3% (13,5% in termini reali) rispetto al 2012.

E va notato che tanta vivacità retributiva non arriva dalla spinta dei contratti, che a Palazzo Chigi vivono un ritardo strutturale (l’ultima intesa nazionale è scaduta nel 2018). Numeri come questi mostrano anche l’altra particolarità della presidenza del Consiglio, un esercito di generali con un dirigente ogni 6,7 dipendenti.

Il dato è influenzato dalla platea ristretta dei dipendenti di Palazzo Chigi, ma disegna un panorama molto peculiare. Nei ministeri, per esempio, i dirigenti sono uno ogni 55 dipendenti, anche se l’incidenza di quelli di seconda fascia sul totale del personale è aumentata in dieci anni del 31,4%.

Fedeli alla regola che abbassa gli stipendi lontano dal centro, viaggiano sempre più lontane dai livelli degli altri uffici pubblici le buste paga di regioni ed enti locali, che in un decennio hanno lasciato sul terreno il 5,4% del loro valore reale. Lo stesso è accaduto al personale non dirigente della sanità (-4,6%), nonostante la retorica sull’”eroismo” pandemico.

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