La fiducia per far ripartire la domanda. Parola di Enrico Letta.
“È necessario dire che noi abbiamo davanti tre anni che saranno difficilissimi economicamente e socialmente, in cui c’è bisogno dell’impegno di tutti. È il momento di coinvolgere parti sociali e Parlamento, inteso anche, chiaramente, come opposizioni. E il momento di un discorso di verità al paese: c’è bisogno di fiducia. La domanda interna non riparte anche perché manca questo presupposto”.
Lo ha detto Enrico Letta all’Huff Post. Ad Alessandro De Angelis, suo intervistatore, interessava soltanto che l’ex premier dicesse mezza parola contro il Governo. Letta invece ha analizzato freddamente la situazione europea e spiegato, tra l’altro, che senza fiducia non conta soltanto riaprire né servono i 3×2 e le offerte o le lusinghe del mercato. Lo dico anch’io molto modestamente da tempo, e non sono nemmeno un’economista, perché il concetto è davvero facile facile.
La fiducia si costruisce anche (soprattutto?) rafforzando e potenziando la sanità, la scuola pubblica, i servizi sociali, la cura, l’assistenza sociale e il ruolo del “pubblico” complessivamente, com’è stato anche per Autostrade. Ossia mettendoci in sicurezza rispetto al virus e a possibili seconde ondata. In questo clima di sicurezza soltanto si può davvero ripartire, non in altra maniera. Letta è chiarissimo. E quella volta Renzi ha ritenuto di cacciarlo via da Palazzo Chigi, complice la maggioranza del PD, per imporre i suoi bonus e la sua bella faccia. Incredibile come la politica italiana talvolta incensi il nulla.


