Fonte: The Guardian
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La visione del “The Guardian” sulla Banca d’Inghilterra: lasciate la menopausa al di fuori della teoria economica
Traduzione di Giacomo Piacentini
L’economia inglese, secondo il titolo di un giornale, è “in un momento di menopausa”. Il vice governatore della Banca d’Inghilterra, l’ex banchiere di “Goldamn Sachs” Ben Broadment, è stato citato mentre comparava l’attuale sprofondamento della produttività a quella simile oltre che molto dibattuta immobilità economica negli ultimi anni del regno della regina Vittoria. Quel periodo fu identificato nel 1952 dall’economista Henry Phelps Brown come “il climaterio degli anni ’90 dell’Ottocento”. Broadbent, quando gli si chiese che cosa si intendesse con “climaterio”, disse che era una parola d’ambito biologico che significava “menopausa, ma applicabile ad entrambi i generi… significa che ormai hai passato il tuo momento migliore, sei impotente”.
E con ciò il signor Broadbent ha fallito miseramente. Chiunque abbia un minimo di buonsenso, senza contare il possesso di una posizione prominente nella vita pubblica, dovrebbe vergognarsi dell’affermazione per cui la menopausa significa che una donna ha passato il suo momento migliore e ora è “impotente”. Tali idee sono, detto in parole semplici, miti misogini.
L’abbozzato tentativo di Broadbent di spiegare un’idea di storia economica dà anche un segnale preoccupante sul tipo di linguaggio e di discorsi accettabili presso la Banca d’Inghilterra – non di certo, si potrebbe aggiungere, un’istituzione specialmente celebrata per la sua promozione della figura femminile. Broadbent si è rapidamente scusato, ma le sue sfortunate parole restano un bieco segnale della pervasività del linguaggio che oggettivizza e sminuisce le donne, specialmente quelle più anziane. L’associazione dei corpi delle donne in menopausa a qualcosa di privo di valore è tristemente comune, ma c’è qualcosa di particolarmente agghiacciante nell’estendere questa vecchia equivalenza alla teoria economica.
La spiegazione di Broadbent non rappresentava nemmeno un’accurata definizione del “climaterio”. È vero che, in alcuni ambiti medici, la parola può essere utilizzata come sinonimo della menopausa, o, certamente, il calare delle forze negli individui di sesso maschile con l’avanzare dell’età, tuttavia è molto più utilizzato per indicare, in generale, ogni momento critico della vita umana; indica un momento in cui una persona è particolarmente sensibile a cambiamenti di salute e delle proprie circostanze (deriva, difatti, dal termine greco antico “klimax”, che può essere tradotto con “scala” e, quindi, “un processo in crescendo” o “culmine”). All’inizio dell’età moderna, si riteneva che episodi simili si verificassero ogni sette anni. Nella parte iniziale della sua traduzione di Virgilio, John Dryden scrisse: “Ho iniziato questo lavoro nel mio Grande Climaterico” – vale a dire a 63 anni, considerata come un’età particolarmente significativa (e di certo non connessa ad una qualche sorta collasso della produttività). Nell’articolo originale di Phelp Brown, certamente, la lingua è scolastica e neutrale; non c’è nessun suggerimento sul fatto che, sul finire degli anni ’90 dell’Ottocento, l’economia inglese abbia avuto un periodo di menopausa. Al suo posto, l’autore ha inserito un “controllo sul progresso economico della nazione”.
Broadbent, dopo che questo momento poco edificante sarà passato, dovrebbe concentrarsi sul diagnosticare l’andamento dell’economia, lasciando stare il corpo femminile.


