Lavoro. Massofisioterapisti, la Fesica Confsal rilancia la lotta della categoria

per Nuova stampa italiana

 

L’intervento della Fesica Confsal, il sindacato che si sta battendo a tutela dei massofisioterapisti dopo gli effetti della legge 145/18

“Il TAR Lazio, con l’ultima ordinanza del 13.10.20, ha disposto l’integrazione del contraddittorio   chiedendo ai ricorrenti di far conoscere l’esistenza del ricorso a tutti i MFT iscritti al Tsrm che potrebbero essere interessati da una sentenza di accoglimento, escludendo altre categorie e soggetti che hanno sempre remato contro i massofisioterapisti”. 

Ad annunciarlo sono il Segretario generale della Fesica Confsal Bruno Mariani ed il Segretario Nazionale del comparto massofisioterapico, olistico e del benessere Carmine Camicia a margine di un incontro con l’avvocato della Fesica Confsal Paola Petri.

“Rendiamo noto a tutti gli interessati che l’ordinanza cautelare di accoglimento e la relativa conseguenza di questa, consente a tutti i Massofisioterapisti non iscritti al Tsrm di poter proseguire la propria attività professionale in attesa della definizione della vicenda. In questi giorni i legali della Fesica Confsal – spiegano Mariani e Camicia – in ottemperanza a quanto previsto dall’ordinanza, stanno provvedendo a notificare, al Ministero della Salute ed al Tsrm  il ricorso, per pubblici proclami. Nella prossima udienza che si terrà il 4 maggio 2021, la Fesica Confsal è convinta che il Tar possa definire positivamente la controversia, risolvendo l’annosa vicenda”.

Come si ricorderà gli effetti della legge 145/18 avevano ingiustamente delegittimato migliaia di massofisoterapisti a proseguire la loro attività professionale e pertanto la Fesica Confsal intervenendo con un ricorso al Tar del Lazio ha ottenuto, in prima battuta, la sospensione della legge, sospensiva che tuttora permane.

“La Fesica Confsal a breve – concludono Bruno Mariani e Carmine Camicia – chiederà un incontro con il presidente della Conferenza Stato – Regioni Stefano Bonaccini, affinché, come richiesto dai giudici del Tar, si possa trovare un accordo tra Stato e Regioni che determini, prima di maggio, soluzioni atte a definire l’annosa questione”.

 

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1 commento

renato bigoni 8 Maggio 2021 - 10:09

Novità alla fine il 4 maggio? Nulla?

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