Le cinque giornate di Firenze sull’agenda neoliberista

per Gabriella
Autore originale del testo: Riccardo Chiari
Fonte: Il Manifesto
Url fonte: http://www.altraeuroparoma.it/blog/iniziativa-transform-le-cinque-giornate-di-firenze/

di Riccardo Chiari,

L’iniziativa di Transform ! sull’agenda neoliberista non contrastata dalle socialdemocrazie continentali, e il seminario del Gue/Ngl di studio, denuncia e controproposte sulle politiche Ue. Da domenica 16/11 a giovedì nel capoluogo toscano, con Tsipras e Landini, Vendola e Ferrero, gli europarlamentari della Sinistra europea, studiosi ed economisti.

Le cin­que gior­nate di Firenze della sini­stra euro­pea non sono uno sgarbo a Mat­teo Renzi, ex sin­daco che qui con­ti­nua ad avere un seguito di massa, avendo saputo pola­riz­zare con­sensi e dis­sensi nella ele­men­tare, popo­la­ris­sima e per lui fun­zio­nale logica bina­ria — mi piace/non mi piace — uti­liz­zata in seguito anche per diven­tare il primo cit­ta­dino d’Italia. Piut­to­sto il pre­si­dente del con­si­glio dovrebbe sen­tirsi un po’ lusin­gato dal dop­pio appun­ta­mento che da dome­nica a gio­vedì riu­ni­sce nel capo­luogo toscano “i lea­der della sini­stra ita­liana ed euro­pea”, così come ine­vi­ta­bil­mente annun­ciano le agen­zie visti i nomi di Ale­xis Tsi­pras e Gabi Zim­mer, Nichi Ven­dola e Paolo Fer­rero, Mau­ri­zio Lan­dini e Ser­gio Cof­fe­rati. Oltre che degli euro­par­la­men­tari ita­liani dell’Altra Europa, Bar­bara Spi­nelli, Eleo­nora Forenza e Cur­zio Mal­tese, in arrivo nel capo­luogo toscano insieme ai loro 50 col­le­ghi del Gue/Ngl di Stra­sburgo, e ad eco­no­mi­sti, stu­diosi e intel­let­tuali (Bran­cac­cio, Tri­ca­rico, Pianta, Set­tis, Gianni, Ber­ti­notti, Ran­geri, Revelli, Petrini, Pro­speri, Rivera, Sara­sini, Frec­cero), ben cono­sciuti anche dai let­tori del manifesto.

“L’idea di orga­niz­zare que­ste ini­zia­tive è nata all’estero – rac­conta Roberto Morea di Tran­sform ! — su una pre­cisa chiave di let­tura: cer­care di capire le tra­sfor­ma­zioni di quello che, al di là delle Alpi, è con­si­de­rato uno sto­rico par­tito della sini­stra. Ma che da ‘par­tito dei lavo­ra­tori’ sta diven­tando ‘par­tito con­tro i lavo­ra­tori’”. Nell’archivio di Tran­sform !, fon­da­zione del par­tito della Sini­stra euro­pea, abbon­dano gli studi e le ana­lisi su altri macro-fenomeni poli­tici che si sono affer­mati par­tendo dall’alveo del socia­li­smo euro­peo, dal new labour di Tony Blair alla social­de­mo­cra­zia tec­no­cra­tica di Gerhard Schroe­der. “Ora que­sta rifles­sione va ampliata al ‘ren­zi­smo’ – aggiunge Morea – per capire come si inse­ri­sce nel qua­dro euro­peo, e quali sono le sue rela­zioni con le nuove forme che stanno assu­mendo i par­titi social­de­mo­cra­tici nei paesi Ue”.

Gli effetti dirom­penti di que­sto cam­bio di para­digma, tali da por­tare secondo Tran­sform ! (e non solo, ndr) alla logica delle “grandi coa­li­zioni” nomi­nali o di fatto, basate su una agenda neo­li­be­ri­sta e sul dogma dell’austerità, sono al cen­tro sia delle due giorni della fon­da­zione (dome­nica e lunedì a Santa Apol­lo­nia in via San Gallo 25a), che della tre giorni del Gue/Ngl (da mar­tedì a gio­vedì al Palaf­fari in piazza Adua). Appun­ta­menti pub­blici: “Per­ché tutta l’Italia che ragiona su come costruire l’alternativa al ‘ren­zi­smo’ – tira le somme Mas­simo Torelli dell’Altra Europa con Tsi­pras – si ritrova in que­ste due ini­zia­tive. Ed è la prima volta dopo il voto euro­peo, in una città dove la lista Tsi­pras ha toc­cato l’8,9%, la per­cen­tuale più alta in un capo­luogo regionale”.

Per giunta, come ricorda Tom­maso Fat­tori che in quei giorni c’era, prima di essere ren­ziana la Leo­polda era stata dell’altra Europa, con migliaia di gio­vani che nel novem­bre 2002 la affol­la­vano. Per par­lare, ad esem­pio, con Hec­tor Mon­dra­gòn della sovra­nità ali­men­tare sotto attacco delle mul­ti­na­zio­nali ogm. “Oggi quei ragazzi e quelle ragazze sono euro­par­la­men­tari del Gue. E’ un po’ come una riu­nione di fami­glia, la fami­glia della sini­stra euro­pea che sta cre­scendo in Gre­cia, Irlanda, Por­to­gallo, Spa­gna, gra­zie a par­titi e movi­menti che pochi anni fa non esi­ste­vano. Ora la pro­messa è che la sini­stra ita­liana fac­cia lo stesso per­corso, unendo quello che la crisi e il neo­li­be­ri­smo hanno diviso. Per­ché nel voto a sini­stra di Renzi c’è poco, ma nella società c’è molto”. Una realtà ben pre­sente agli occhi diAr­gi­ris Pana­go­pou­los, de l’Altra Europa con Tsi­pras ma anche diri­gente di Syriza: “Per­ché abbiamo avuto suc­cesso? Per­ché in una realtà di lotte sociali e poli­ti­che, come quelle che ci sono oggi in Ita­lia, abbiamo saputo par­lare alle per­sone con il loro lin­guag­gio, ascol­tan­dole e poi facendo pro­po­ste per cer­care di risol­vere i loro pro­blemi. Allar­gando lo sguardo verso chi non votava, chi votava par­titi popu­li­sti, e anche chi votava a destra. Per­ché Syriza, e i greci lo hanno capito, vuole gover­nare il paese”.

 da il manifesto (che è anche tuo, riprenditelo !) del 14 novembre 2014

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