LeU: Tutti i quadri in una sfera

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Fausto Anderlini

di Fausto Anderlini – 12 maggio 2018

E siccome il 118 ha pensato di non ricoverarmi e la notte è buia, lunga insonne e senza speranza, vorrei offrirvi un’ultima e un po’ bizzarra riflessione su un tema che si potrebbe titolare: geometria del partito politico. Così, tanto per scrivere qualcosa di politicamente esistenziale, quanto inessenziale.

Il pretesto empirico è sempre quella singolare agglutinazione residuale di militanti-quadri. una retroguardia elitaria di massa senza un seguito, che il 4 di marzo si è adunata sotto la bandiera di Leu, Sulla cui forma di sviluppo in tanti si interrogano.

L’idea più immediata che mi è venuta è quella di un partito di quadri, ma siccome la figura di quadro rinvia a un più generale ordine geometrico è opportuno approfondire l’inquadramento della questione.

Ogni forma di partito, di massa, cetuale, notabiliare ecc, rinvia a una propria geometria. Nelle cui linee fondamentali, come del resto nelle città, si può leggere anche una simbolica magico-religiosa. Qui mi soffermo sul partito democratico di massa di integrazione sociale ,la cui espressione più compiuta nella storia italiana è stato il Pci.

Questo tipo di partito è raffigurabile come una piramide stratificata. Nella cuspide il gruppo dirigente, e a scendere, secondo strati via via più ampi. la cerchia intellettuale (ideologica, tecnica, organizzativa, di rappresentanza), poi i quadri, i militanti, gli iscritti aderenti, i simpatizzanti e infine gli elettori. Ogni strato media il rapporto fra quello sovrastante e sottostante. L’ordine va dall’alto al basso, come una cascata, top-down, ma ogni strato ha anche il compito di mediare verso l’alto ciò che avverte sotto i piedi. Un ordine gerarchico, la cui espressione formale archetipica è data dallo stile gotico. Che meglio di ogni altro interpreta, nella stessa morfologia del fabbricato, questa peculiare connessione organica fra l’alto e il basso, il cielo e la terra. La chiesa gotica scende dal cielo e si radica nella terra, allo stesso modo che le sue pietre si sommano le une sulle altre, a partire dalle fondamenta, per raggiungere il cielo.

Naturalmente si parla di un modello tipico-ideale. Il Pci reale aveva diverse traduzioni territoriali a seconda delle sproporzioni fra i vari strati. Si potevano dare casi di basso seguito nella società malgrado una robusta organizzazione di quadri. Con la conseguenza di una struttura tendenzialmente cilindrica (un poco come avviene oggi a seguito della trasfigurazione della vecchia piramide anagrafica), Tuttavia in certi luoghi, come in Emilia, la realtà si avvicinò molto al modello piramidale puro. In Emilia il partito aveva una base agraria e la sua regolare articolazione funzionale aveva le stesse forme tardo gotiche della basilica di San Petronio, La sintesi mistico-figurale più perfetta di una città radicata nella terra..Esattamente al centro del triangolo disegnato dai presidi degli ordini mendicanti (francescani, agostiniani, domenicani). Esattamente come la Piazza e il palazzo della federazione (Marescotti-Brazzetti) erano al centro della costellazione a gradiente delle sezioni territolriali. Nulla fu più sacrilego che vendere la sede di Barberie al rettore per andare alla Lubianka in quel delle Lame, Infatti divelto l’ordine sacro il partito cominciò a delirare.

Ci sarebbe da interrogarsi sul perchè molte delle forme ordinamentali secolari della società urbano industriale, dai partiti alle imprese, fossero isomorfe a stilemi ereditati dal mondo agrario e religioso precedente, Ma non è qui il luogo.

Il profilo slociologico di Leu, dunque, ci mostra una situazione dove iscritti, simpatizzanti ed elettori si sono volatilizzati, mentre i gruppi dirigenti, pur numerosi, sono implosi, sicchè
tutto si è agglutinato sullo strato dei militanti-quadri, che fanno anche da simpatizzanti ed elettori. Questo schiacciamento è tipico peraltro di tutte le piccole formazioni della sinistra. Le quali continuano a immaginarsi secondo l’ordine gotico del partito di massa nel mentre hanno più delegati a congresso che iscritti, e più iscritti che elettori, mentre i dirigenti sono ormai confusi coi miiltanti quadri, sicchè hanno perso ogni aura sacrale. Nel partito gotico di massa infatti il carisma del gruppo dirigente, esattamente come avviene nella chiesa, poteva svolgersi esattamente perchè era ‘separato’ dal popolo, o meglio, era connesso al popolo attraverso una successione di mediazioni gerarchicamente organizzate,

Ma, a ben pensarci, un partito di quadri costituitosi per deriva, cioè residuazione naturale, se deve essere ‘inquadrato’ in un ordine geometrico logico questo è costituito dalla sfera. Un sistema chiuso e non stratiforme, entro il quale le varie posizioni – dirigente, militante, quadro, elettore ecc, – sono a stretto contatto, Si mescolano, cambiano, di ruolo, si soprappongono. E tanto più perchè la sfera può rotolare.

Il partito gotico che svettava verticalizzato come una piramide sul proprio dominio era peraltro corrispettivo alla topologia orizzontale del continuum dello spazio politico lungo il gradiente sinistra/destra. Una geometria euclidea perfetta. Nel mondo mutante tutto questo è venuto meno, E allora si potrebbe fare di necessità virtù. Un paradosso. Il partito di quadri come una sfera compatta e capace di rotolare a grande velocità, Per fare cosa e per andare dove, ovviamente, resta da definire. L’eventualità dantesca di una biglia senza nocchiero in gran tempesta è probabile, Ma se la sfera mantenesse la forma e la coesione, se si indurisse al punto giusto quantomeno potrebbe resistere, per intanto, ai colpi avversi della sorte.

Ed è così, sferando in Dio, che vi auguro un rotondo risveglio.

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