Quel Pasticciaccio brutto di Striscia la notizia: la persecuzione allo scienziato Ascierto impegnato nella drammatica lotta al coronavirus

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Redazione Nuovatlantide, Paolo Ascierto, Mia Ferraioli, Francesco Pipitone
Fonte: La Repubblica, Vesuvio Live, facebook

L’Italia è sommersa nella tragedia del coronavirus senza intravvedere ancora possibilità di uscita: gli italiani – nella stragrande maggioranza, dall’8 marzo, sono con umiltà e pazienza, rifugiati in casa e cercano di evitare nuove drammatiche contaminazioni per se stessi e gli altri. Mentre i medici,  infermieri, operatori sanitari e tanti altri lavoratori svolgono con impegno e sacrificio il proprio dovere, continuiamo ogni giorno ad assistere a inutili e irrispettose propagande politiche da parte dei governatori delle regioni del Nord Italia e dal solito Matteo Salvini. Peggio ancora – se possibile,è il comportamento di numerosi giornalisti come se senza tragedie in corso, non sappiamo che scrivere. La paura e l’ansia non servono solo a governare, ma anche a vendere giornali (e far crescere l’audience). In questi giorni si è distinta per crudeltà e ignoranza la trasmissione “Striscia la notizia”  che ha ripreso l’aggressione a Carta Bianca del professor Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano che ha praticamente negato ogni merito al Pascale di Napoli. Il “servizio” di “Striscia” ha fatto a pezzi il dottor Paolo Ascierto,  dipinto, senza possibilità di replica, come un imbroglione. Abbiamo ricostruito la triste vicenda grazie al diario e ai commenti su facebook di Mia Ferraioli  (Gian Franco Ferraris)

Paolo Antonio Ascierto su alcuni quotidiani l’11 marzo 2020 – questa è “La Repubblica”

Miglioramenti in 24 ore. Ora estendere l’utilizzo di tocilizumab e far partire uno studio clinico

“In 24 ore la terapia ha evidenziato ottimi risultati e stiamo valutando proprio oggi l’opportunità di estubare uno dei due malati, perché le sue condizioni sono migliorate”, dice Ascierto: “Oggi somministreremo tocilizumab ad altre due persone ricoverate a Napoli e altri malati hanno già ricevuto la terapia anche nei centri di Bergamo, Fano e Milano. ….

Il farmaco era già stato impiegato in Cina, dove era stato osservato un miglioramento delle condizioni di 20 pazienti con coronavirus su 21 trattati in circa 24-48 ore. E’ stato quindi creato un ‘ponte’ con i medici cinesi: “Solo la collaborazione internazionale consentirà di mettere a punto armi efficaci contro il Covid-19”, sottolinea Gerardo Botti

Come agisce il farmaco, impiegato anche nelle terapie CAR-T

“La nostra esperienza più che decennale nell’utilizzo dell’immunoterapia nei pazienti oncologici ci ha condotto allo scambio di informazioni e dati con i colleghi cinesi, in particolare con il dottor Wei Haiming Ming del First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China – continua il prof. Ascierto -. Abbiamo intuito il potenziale dei farmaci anti-interleuchina 6, classe di cui fa parte tocilizumab, e degli anti TNF nel trattamento delle complicanze del coronavirus. Sia l’interleuchina 6 che TNF, infatti, sono citochine coinvolte nel processo infiammatorio cronico che avviene a livello del polmone nel caso della polmonite da coronavirus. In particolare, conosciamo molto bene il meccanismo d’azione di tocilizumab, che rappresenta il trattamento di elezione nella sindrome da rilascio citochimica dopo la terapia con le cellule CAR-T in alcuni tipi di tumori. E i colleghi cinesi ci hanno confermato la sua efficacia”.

La task force di Napoli

Dopo il confronto con i ricercatori cinesi è stata costituita una vera e propria task force a Napoli guidata, oltre che da Paolo Ascierto

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Paolo Antonio Ascierto – facebook, 14 marzo

🔴 CORONAVIRUS: Serve un Laboratorio di Ricerca al più presto.
Qui all’Istituto Pascale abbiamo individuato un farmaco, il tocilizumab, l’anticorpo monoclonale utilizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide che si è rivelato realmente efficace per combattere la polmonite da Covid-19.

18 marzo su Vesuvio Live – di Francesco Pipitone

Coronavirus, Milano attacca Napoli sulla cura: negato ogni merito ai medici del Pascale

È stato davvero bruttissimo ciò che è accaduto ieri sera nel corso della puntata di Carta Bianca in onda su Rai 3. Si parlava di coronavirus, quando ad un certo punto la conduttrice Bianca Berlinguer si è collegata con il dottor Paolo Ascierto del Pascale di Napoli, coordinatore del team che ha il merito di aver messo a punto il protocollo di utilizzo del Tocilizumab, il farmaco anti artrite efficace contro la polmonite da coronavirus.

Il dottor Ascierto è stato però inspiegabilmente aggredito, senza una sostanziale opportunità di rispondere, da un collega, il professor Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano che ha praticamente negato ogni merito al Pascale di Napoli.

“Non facciamoci sempre riconoscere. Questa cosa viene da sperimentazioni in atto da diverso tempo in Cina. Abbiamo tra i vari centri delle zone più colpite ormai, credo, qualche centinaio di pazienti trattati in questo modo. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, il primo a usare questa cosa in Italia è stato sicuramente il collega Rizzi a Bergamo nonostante le sue migliaia di casi affrontati nel suo ospedale. Accetto tutto, mi sta bene che si attribuiscano anche meriti, ma non facciamo quelli che non dànno a Cesare quello che è di Cesare e ai cinesi quello che è dei cinesi”.

Quando Ascierto ha cercato di rispondere era tardi, Bianca Berlinguer gli ha detto che bisognava andare in pubblicità. Il dottore quindi non ha potuto fare altro che rivolgere soltanto una frase a Galli: “Ci deve dare atto che il protocollo che in questo momento c’è è un protocollo dove ha lavorato l’Istituto Tumori di Napoli”. Il medico del Sacco ha perciò replicato, usando lo stesso tono polemico e alquanto aggressivo: “Sì sì per carità. Peccato che comunque lo stesso protocollo era già applicato da tempo in almeno 12 unità operative. Non esageriamo anche a fare provincialismi di varia natura perché questo diventa intollerabile”.

È stato davvero bruttissimo ciò che è accaduto ieri sera nel corso della puntata di Carta Bianca in onda su Rai 3. Si parlava di coronavirus, quando ad un certo punto la conduttrice Bianca Berlinguer si è collegata con il dottor Paolo Ascierto del Pascale di Napoli, coordinatore del team che ha il merito di aver messo a punto il protocollo di utilizzo del Tocilizumab, il farmaco anti artrite efficace contro la polmonite da coronavirus.

Il dottor Ascierto è stato però inspiegabilmente aggredito, senza una sostanziale opportunità di rispondere, da un collega, il professor Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano che ha praticamente negato ogni merito al Pascale di Napoli.

“Non facciamoci sempre riconoscere. Questa cosa viene da sperimentazioni in atto da diverso tempo in Cina. Abbiamo tra i vari centri delle zone più colpite ormai, credo, qualche centinaio di pazienti trattati in questo modo. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, il primo a usare questa cosa in Italia è stato sicuramente il collega Rizzi a Bergamo nonostante le sue migliaia di casi affrontati nel suo ospedale. Accetto tutto, mi sta bene che si attribuiscano anche meriti, ma non facciamo quelli che non dànno a Cesare quello che è di Cesare e ai cinesi quello che è dei cinesi”.

Quando Ascierto ha cercato di rispondere era tardi, Bianca Berlinguer gli ha detto che bisognava andare in pubblicità. Il dottore quindi non ha potuto fare altro che rivolgere soltanto una frase a Galli: “Ci deve dare atto che il protocollo che in questo momento c’è è un protocollo dove ha lavorato l’Istituto Tumori di Napoli”. Il medico del Sacco ha perciò replicato, usando lo stesso tono polemico e alquanto aggressivo: “Sì sì per carità. Peccato che comunque lo stesso protocollo era già applicato da tempo in almeno 12 unità operative. Non esageriamo anche a fare provincialismi di varia natura perché questo diventa intollerabile”.

Secondo Massimo Galli, dunque, lo stesso protocollo veniva già usato in Lombardia. Ammesso che sia vero, e nessuno vuole dubitare della sua parola, si tratterebbe però di un fatto gravissimo: la procedura non era stata comunicata nel resto d’Italia. Dopo la puntata, infatti, il dottor Ascierto ha scritto sulla pagina Facebook del Pascale:

Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato. In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinché TUTTI fossero in grado di poterlo utilizzare, in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità del dr Franco Perrone del Pascale, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per AIFA che ha avuto un riscontro positivo”.

Stando a quanto accaduto e dichiarato qualcosa di gravissimo c’è stato in ogni caso: la mancata comunicazione da parte del personale lombardo della terapia in uso al resto del Paese, sempre che effettivamente stesse utilizzando quel preciso protocollo. Dimostrazioni in tal senso, ricordiamo, non ne sono state ancora date. I medici napoletani, invece, non appena riscontrati i risultati positivi li hanno comunicati ed in pochi giorni l’AIFA ha approvato il protocollo estendendolo all’Italia intera. Perché non esistono ammalati di serie A e Ammalati di serie b. Siamo di fronte, forse, a un’altra falla dell’efficientissima e finanziatissima sanità lombarda?

PAOLO ASCIERTO 18 marzo su Fondazione G. Pascale

In un momento di emergenza come questo, tengo a precisare che il lavoro di brain storming fatto con il dr Franco Buonaguro e le giovani oncologhe Claudia Trojaniello e Maria Grazia Vitale, la discussione “cruciale” fatta con il dr Ming, la professionalità dei dr Montesarchio, Punzi, Parrella, Fraganza e Atripaldi dell’Ospedale dei Colli, il supporto dei nostri Direttori Generali Bianchi e Di Mauro e del nostro Direttore Scientifico Dr Botti, sono tutti elementi che ci hanno portato sabato 7 marzo ad incominciare a trattare i primi pazienti al Cotugno di Napoli. Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato.
In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinche TUTTI fossero in grado di poterlo utilizzare, in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità del dr Franco Perrone del Pascale, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per AIFA che ha avuto un riscontro positivo. Il nostro deve essere un gioco di squadra e la salute dei pazienti è la cosa che ci sta più a cuore. Andiamo avanti con cauto ottimismo … nel frattempo parte la sperimentazione di AIFA. Ce la faremo di sicuro !!!

Paolo Antonio Ascierto – facebook, 19 marzo

Non ritengo opportuno, in questo momento di grande tensione dovuto alla pandemia in atto, alcun tipo di polemica che avrebbe l’unico effetto di distogliere l’attenzione dall’obiettivo principale: la salute dei pazienti. Stiamo lavorando strenuamente tutti insieme per un unico scopo ed è quello di rispondere all’emergenza e salvare vite umane.

Stralcio da La repubblica – 19 marzo di Giuseppe Del Bello

L’oncologo Ascierto e il farmaco anti-artrite: “Niente polemiche con Milano, pensiamo a salvare i malati”

«Non voglio fare polemiche, mi interessano soltanto i pazienti per tirarli fuori dalla malattia». Chi getta acqua sul fuoco è Paolo Ascierto, direttore del dipartimento Melanoma e Immunologia del Pascale. L’altro ieri, durante la trasmissione Cartabianca, è stato oggetto di un duro e improvviso attacco da un collega: Massimo Galli, direttore di Malattie infettive al Sacco di Milano. Una contestazione in diretta che non ha lasciato tempo e spazio a repliche. In sostanza, lo specialista meneghino ha censurato Ascierto, reo di essersi ascritto insieme al primario infettivologo del Monaldi, Vincenzo Montesarchio, il merito di avere utilizzato per primi Tocilizumab, un farmaco contro l’artrite reumatoide.
Parole forti quelle di Galli: “Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare” ha detto, precisando che altri prima di voi stavano già utilizzando il farmaco.
«Nessuno ha mai avuto intenzione di fare la prima donna. Avrebbero fatto bene a dircelo: quando abbiamo iniziato a trattare i pazienti, non sapevamo che altri erano sulla stessa strada».
Ma il messaggio è arrivato comunque da voi.

«Appena in possesso del primo risultato importante, abbiamo deciso di darne diffusione. E non per appenderci una medaglia o per essere detentori di un primato, ma solo perché anche pazienti di altre regioni potessero usufruirne».
Poi c’è stata l’offerta della Roche.
«Informati dell’intenzione della casa farmaceutica produttrice di erogare il farmaco gratuitamente in modalità off label, cioè fuori indicazione terapeutica, ne abbiamo dato notizia»
L’Aifa vi ha autorizzato a partire con lo studio su 330 pazienti.
«È stata la conseguenza del supporto dato dal nostro gruppo all’Aifa. Le abbiamo dato una mano a definire un protocollo sperimentale proprio perché il dato ottenuto dalla somministrazione di Tocilizumab era classificabile come “aneddotico”, che significa non rilevante per numero di pazienti ed efficacia. Tant’è che l’approvazione è arrivata in tempi record. Il protocollo è fondamentale perché servirà a definire in quali soggetti il farmaco può avere successo».

Commento di Peppe Pace su facebook: “La malattia da noi difficilmente potrà diffondersi”
(dott. Massimo Galli, 10 febbraio 2020)

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Mia Ferraioli – 20 marzo

A striscia sono analfabeti funzionali… Il dottor Ascierto aveva già premesso che la cura era stata iniziata dai Cinesi…
Gallo non ha capito nulla e ha polemizzato indispettito. Fare questo servizio da parte di Striscia in questo delicato periodo di crisi è sciacallaggio, che va punito duramente, così come fanno con chi mette in giro notizie false sul virus.

da Vesuvio Live – Risposta imbarazzante di Striscia alle polemiche su Ascierto: “È satira” di Francesco Pipitone
Avete presente quei casi in cui, dopo aver fatto una figuraccia immensa, l’unica cosa giusta ed intelligente da fare sarebbe chiedere scusa e restare in silenzio? È proprio quanto avrebbe dovuto fare Striscia la Notizia dopo il ridicolo servizio sul dottor Paolo Ascierto, che ne è uscito a pezzi poiché dipinto, senza possibilità di replica, come un imbroglione. Non solo da Napoli e dalla Campania, ma da tutta Italia si sono mobilitati in favore del medico napoletano, il quale insieme al suo team ha il merito di aver diffuso la notizia del protocollo con il Tocilizumab che ora viene applicato in tutta Italia. Forse siamo ripetitivi nel sottolinearlo, ma repetita iuvant: l’affermazione di Galli sul protocollo già in uso in Lombardia, ammesso che sia vera, è di gravità inaudita perché nascosta al Paese.
 
Ma ora torniamo a Striscia, che ieri sera ha cercato di giustificarsi con un tentativo a dir poco imbarazzante:
 
In merito al servizio di ieri sera sul confronto tra il Dott. Paolo Ascierto e il Prof. Massimo Galli, noi di Striscia la notizia ci teniamo a precisare ulteriormente, come del resto ci sembrava già palesemente chiaro, che non era nostra intenzione entrare nel merito del curriculum e della storia professionale dei due esperti.
 
“Né, a maggior ragione, valutare i protocolli sanitari in atto per attribuire il primato della scoperta a uno o all’altro o a nessuno dei due.
 
Il nostro servizio si è semplicemente limitato a riproporre il confronto televisivo tra i due medici, andato in onda nel programma di Bianca Berlinguer, durante il quale il dottor Ascierto non è stato in grado di controbattere in modo efficace alle affermazioni del professor Galli.
 
La missione di Striscia la notizia è da sempre quella di fare satira televisiva ed è quello che continuerà a fare nonostante le minacce di morte, che oggi ci sono arrivate da simpatici gruppi di ultrà. Purtroppo anche per la stupidità non esiste vaccino.
 
“Cogliamo l’occasione per ringraziare medici, infermieri, operatori sanitari e tutte le figure coinvolte per il lavoro che stanno svolgendo per aiutarci tutti”.
 
Della scusa della satira, sinceramente, ne siamo abbondantemente pieni. In gioco qui ci sono l’onorabilità di una persona e centinaia di vite umane, visto che servizi del genere possono destabilizzare i medici. In questo momento così tragico i medici vanno aiutati, non presi in giro, scherniti, umiliati. Ci voleva tanto a chiedere scusa? o a stare in silenzio? D’altra parte il frutto non cade mai lontano dal proprio albero: questa è Striscia, questa la televisione italiana.

Mia Ferraioli – 20 marzo – commento “in risposta” su facebook

Nessun caso personale.
Ma non si può permettere a un programma televisivo demenziale di trattare da stupido e imbroglione uno scienziato che si sta dedicando a risolvere questa crisi epidemica che attanaglia il paese.
Il dottore Ascierto ha sempre detto che la cura che sta testando sugli ammalati gravi di coronavirus a Napoli gli è stata suggerita dai cinesi.
Il dottore Galli del Sacco di Milano replica indispettito che anche a Milano stanno testando la stessa cura, peccato però che non l’abbiano resa pubblica. Dà del provinciale al dottor Ascierto, che ha avuto la generosità di condividere con tutti i suoi risultati così che altri ospedali ne possano usufruirne..
È lo stesso studio che Napoli sta trattando con rigore scientifico…
Buona giornata!

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