Riforma dell’Irpef, chiarire bene tutto prima

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giovanni La Torre
Fonte: i gessetti di Sylos
a proposito della riforma dell’Irpef, chiarire bene tutto prima.
Uno dei punti programmatici qualificanti del governo è la riforma dell’Irpef con l’obiettivo di ridurne la pressione per un 2% del Pil, mantenendo, si dice, la progressività. Ottimo! Mi permetto però di suggerire a chi rappresenta la sinistra nel governo (se c’è veramente) di concordare PRIMA come compensare questa riduzione fiscale, perché potrebbe insinuarsi una trappola. Il rischio appare tanto più concreto dopo che Carlo Clericetti ha dimostrato che il passaggio del discorso di Draghi sull’argomento non è stato altro che un “copia e incolla” (letterale) di uno scritto di Giavazzi e dopo che lo stesso Giavazzi è stato cooptato da Draghi a Palazzo Chigi come suo consigliere economico. Queste ultime evidenze, mi sia consentito di dirlo en passant, viste le polemiche che spesso ho dovuto affrontare con amici stimati, conferma quanto il sottoscritto ha sempre sostenuto e dimostrato, e cioè che san Supermario è un neoliberista di destra e che tutto quanto si continua a diffondere su di lui, quale liberalsocialista, keynesiano, erede di Caffè, ecc. ecc., sono solo delle ciarle, e nulla più.
Tornando alla riduzione dell’Irpef, le soluzioni possono essere due: o quel 2% di perdita di gettito dell’Irpef viene compensato da un aumento della pressione da qualche altra parte, o trova compensazione nella riduzione delle spese.
Nel primo caso bisogna sapere prima quale sarà l’imposta che aumenterà, perché qualora fosse l’Iva bisogna bloccare tutto dato che questa imposta sui consumi grava soprattutto sui meno abbienti e un suo aumento farebbe sfumare alquanto la pretesa progressività. Se invece si deve imboccare la seconda strada, bisogna sapere subito quali spese si andranno a toccare, perché altrimenti si sa già come andrà a finire: si ridurranno le spese per la sanità, per la scuola, o altre spese del welfare.
Che tutto questo venga definito dopo, significa essere poi fatti fessi.
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