Situazione disperata, ma non seria

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Antonio Napoletano
Fonte: facebook

di Antonio Napoletano – 18 settemre 2014

Maria Teresa Meli, l’agiografa ufficiale di san Matteo Renzi , c’informa oggi sul “Corriere” – grazie probabilmente ai servizi di Palazzo Chigi – sulla riunione conviviale patrocinata da D’Alema, ormai più noto per i trascorsi vissaniani e per il vino che produce nella sua tenutina umbra, delle sinistre residuali di quel partito residuale che è il PDr.
Non manca alla soffiata l’elenco dei congiurati a tavola, anche se volutamente s’ignora il menu della serata. Sarebbe stato troppo. Essendo nota la diversità di orientamenti e preferenze, anche a tavola, di simili convitati da slow mood. Troppo brigosa da riprodurre. Comunque sia, la nostra agiografa non manca di riprodurre i pensierini dei più, insieme alle incertezze di ciascuno, come traccia evidente della scheda di valutazione fornitale dalla sua gola profonda.
Apprendiamo così, sia pure indirettamente, che l’Ometto nuovo ha il cruccio, in questa fase, di evidente sua difficoltà a raccontare le cose che vorrebbe fare – e che qualche impunito evidentemente non gli lascia fare- di non potere contare su gruppi parlamentari usi tacendo obbedir e tacendo morir.
Ma, occorre dire, che lo stellone del suo grande culo – qui inteso come fortruna – non lo abbandona. A quello che la Meli riferisce le residue sinistre, molte delle quali diversamente renziane, ancora stentano a comprendere in quale e quanta situazione disperata si sono cacciate. Ha un bel da dire, il nostro vignaiolo D’Alema che Renzi è un bugiardo matricolato, che a lui aveva raccontato una serie di balle e che a quelle balle lui aveva dato credito – e, quindi, diciamo noi: andato per fottere, ancora una volta, è rimasto fottuto! – questa ennesima prova d’intelligente credulità non sembra aver smosso gli ardori dei suoi ospiti. Tant’è che la Meli lascia intendere come il suo piccolo cesare sia ancora e del tutto convinto di fare filotto e portare a casa e definitivamente lo scalpo dello Statuto dei lavoratori, che non è solo l’evaporazione dell’Art. 18, ma la vera e propria riscrittura, dalle fondamenta, del diritto del lavoro. In linea con i termini della trattativa segreta per il grande Mercato Transatlantlco. Insomma, ci americanizziamo e definitivamente.
Pensare, come ancora molti fanno, che i veri nemici siano Sacconi e Alfano, non solo sfiora il ridicolo, ma lascia intendere come all’interno del PDr , ci sia ancora chi crede – o fa finta di credere, che è poi lo stesso – che il Presidente/Segretario sia ancore una variante di destra di una linea che, comunque, sta dentro l’orizzonte politico e culturale del centrosinistra. Il che ovviamente è una bestemmia politica e solo un altro modo per dichiarare a se stessi e a quanti fanno ancora finta di credere a questa sciocchezza come, in fondo, non si sia in presenza di un colossale travisamento trasformistico come, forse, mai è avvenuto prima nella Storia d’Italia.
In questo caos calmo, dove non si vorrebbe più far capire chi sta e contro chi, si fanno cene che non portano a nulla, mentre, come se niente fosse -. non avvertendo neppure più imbarazzo che imporrebbe almeno la riservatezza – si riceve il convitato di pietra della maggioranza ‘riformista’- un uomo screditato, condannato, buttato fuori da un’assemblea sovrana- e i suoi giannizzeri nella sede ufficiale del governo della Repubblica.
Un’enormità, che solo un Paese narcotizzato e un partito dissolto e che vive di parole senza più alcun riferimento alla storia che le ha prodotte possono accettare come normalità.
Siamo, è ormai evidente, un caso disperato. Questa è la verità. Un caso unico in Europa e, forse, nel mondo e siamo alla vigilia di un colossale svuotamento di quel poco di libertà e di diritti che non abbiamo saputo difendere, né approfondire. Un Paese, un ceto politico volgare, truffaldino, senza onore, né memoria. Un Paese di vergogna, usurpazione, rapina. Dei più forti, istruiti e potenti o amici di potenti che con la volenterosa collaborazione di rinnegati e svergognati o svampiti catapultati in situazioni e e ruoli al di sopra delle proprie capacità stanno per decidere .ancora una volta, che chi sta sotto a tutto a tutti paghi per tutto e tutti

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