TRA LE RIGHE DELLA VITA

per Filoteo Nicolini

                                             TRA LE RIGHE DELLA VITA

Noi conosciamo una piccola parte del mondo reale se ci limitiamo a ciò che è percepibile dai sensi e dall’intelletto ad essi vincolato.  Ovvero, se rivolgiamo la attenzione solo a ciò che ci accade nella vita da sveglio dalla mattina alla sera. Eppure, possiamo affinare la nostra osservazione ed estenderla a varie cose che esistono ma rimangono inosservate nella vita. In altre parole, spesso e volentieri tralasciamo cosa sarebbe potuto accadere, cose in un certo senso impedite o rimaste allo stato potenziale.

 

Ci rendiamo conto che per esempio il corso della giornata sarebbe stato ben diverso se fossimo usciti all’ora prevista mentre siamo stati ritardati da un imprevisto; ci sarebbe accaduto qualcosa di completamente diverso in quel tempo se non fossimo stati trattenuti. La giornata, a ben vederla, si sgrana seguendo un copione tutto proprio, densa di eventi inattesi, ma anche di impedimenti misteriosi. Ci sfugge qualcosa alla nostra osservazione?

Se riflettiamo su quanti eventi di questo tipo ci vengono incontro nel corso di una giornata, avremo un’idea di tutto ciò che potrebbe essere accaduto. In qualche modo, quello che viene a luce e si realizza avanti ai nostri occhi è frutto di una misteriosa selezione di possibilità. Come se un gran numero di forze seminali che si perdono continuamente. Viene a mente, solo a titolo di paragone, quanto poco le migliaia di uova di aringa diventino aringhe e quante di esse invece si perdano nel corso di un anno.

Se estendiamo questa idea, dovremmo renderci conto di quanti germi organizzati per la vita non giungono a maturazione nel corso delle stagioni, quanti non riescono a raggiungere una vita pienamente sviluppata, germinante, fiorente.

Ma non dobbiamo credere che non facciano anche parte della realtà. Appartengono alla realtà tanto quanto tutto ciò che arriva al pieno sviluppo; solo che a un certo punto si fermano e prendono un corso diverso, proprio come fanno gli eventi della nostra vita quando qualcosa ci trattiene e tante possibilità scompaiono alla vista.

Come in natura alcuni semi sono trattenuti a un certo stadio e non giungono a piena maturità, così accade per la nostra vita, quando le nostre azioni quotidiane non giungono a piena maturità, ad esprimere tutta la potenzialità. Ciò richiama la nostra attenzione sul fatto che c’è molto “tra le righe” della vita, che non viene osservato; che, per così dire, invece di passare nella regione dove può diventare fisicamente percepibile e manifestarsi, rimane in una sfera spirituale tutta sua.

Così, mentre agiamo nella vita, le cose si svolgono mentre riflettiamo sulle nostre azioni e sui nostri impulsi di volontà. Consideriamo ciò che vorremmo fare e poi eseguiamo ciò che abbiamo deciso. Il corso della vita, tuttavia, non scorre in modo così semplice. Siamo abituati solo a decidere cosa fare e poi eseguirlo; al contrario, intervengono molte cose che spesso appaiono come una serie di ‘incidenti’,  quegli avvenimenti irregolari ‘casuali’ che chiamiamo con i nomi più strani. Per chi pensa in senso materialistico, il destino è semplicemente fatto di una miriade di eventi che incontriamo di giorno in giorno, inesorabile come una pioggia battente.

È vero, molti hanno la sensazione che un certo piano sia alla base di questo destino; ma sviluppare ulteriormente questa percezione di un piano, continuando a notare in che modo viene gradualmente elaborato, non è di regola considerato né necessario né importante.

A ben vedere, abbiamo delle provincie nascoste dell’anima che esistono perché possano preparare l’esperienza che l’anima sta cercando. Di esse abbiamo una coscienza istintiva, un subconscio che, in certe circostanze, è molto più acuta e sottile della coscienza ordinaria.

Ognuno sente dentro di sé qualcosa che spinge in molte direzioni diverse, in un modo molto più completo e intenso di quanto non faccia la sua coscienza ordinaria. Se  fosse cosciente di ciò che realmente sa nella sua coscienza inferiore, sarebbe estremamente intelligente e capace di pianificare con grande sottigliezza.

Ciò che vive nella nostra  coscienza inferiore  è del tutto inattivo? Al contrario, è continuamente attivo. Viene alla luce solo in modo anormale sotto l’influenza di certe particolari esperienze, impulsi e inclinazioni,  ma è sempre presente e ci accompagna per tutta la vita da svegli.

Come è attivo?

Quello che chiamiamo il nostro destino è davvero una questione molto complicata. Il destino sembra avvicinarsi in modo tale che gli eventi accadano a noi. Facciamo un esempio lampante, noto a molti. Supponiamo che qualcuno faccia conoscenza con un altro che poi diventa amico, marito o moglie. La coscienza ordinaria spiegherebbe questo come un accadere a noi; e dichiara che noi stessi non abbiamo fatto nulla per portare l’altro nella nostra vita. Questo, tuttavia, non è il fatto, la verità è tutt’altra cosa.

Con quella forza che riposa nelle profondità del subconscio disponiamo la nostra vita dal momento in cui nasciamo in questa esistenza terrena, e ancora di più quando iniziamo a dire “Io”, dirigendo così il corso della nostra vita che a un certo punto momento in cui incrocia il percorso di un altro.. Se seguissimo la nostra vita, osservando come si è sviluppata durante l’infanzia e la giovinezza, passando di luogo in luogo, fino a quegli incontri determinanti, troveremmo che gli eventi non erano avvenuti senza scopo; che le cose non ci sono semplicemente capitate, ma che ci siamo mossi con determinazione verso quegli incontri.

 

Tutta la nostra vita è stata pervasa dalla ricerca; tutto il destino era una tale ricerca. Dobbiamo, naturalmente, renderci conto che questa ricerca non fa il suo corso come fanno le azioni intraprese come risultato della riflessione ordinaria.

 

Questi ultime azioni seguono una linea retta; le azioni che nascono dal subconscio si svolgono in modo forte e personale. Ma poi sono cariche di significato e scopo. Non è corretto parlare di incoscienza, dovremmo dire subcoscienza o coscienza segreta. La coscienza segreta è molto più cosciente in se stessa di quanto lo sia Io nella mia coscienza ordinaria. Così anche con ciò che ci conduce nella vita; così che il nostro destino è una tela appositamente intessuta che ci guida ed è molto, molto consapevole. Ciò non ci impedisce  di rimproverare costantemente il nostro proprio destino; ma se potessimo esaminare tutti i fattori, troveremmo che eravamo d’accordo su tutto.

 

Immagine:  AFRICAN ART WALLPAPERS

 

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