Autore originale del testo: Pino Coluccia
UN MECCANISMO CHE PRODUCE PIÙ POVERI E PIÙ RICCHI E DEPRIME LE ASPETTATIVE DI CAMBIAMENTO
La Banca Centrale Europea ha portato i tassi d’interesse sul denaro al 4,5% (cioè per chi detiene 1 mln di euro si ritrova potenzialmente in tasca 45 mila euri in più senza aver fatto niente, in meno per chi non li ha). La signora La Garde, presidente della BCE ha dichiarato che lo fa per contenere l’inflazione (aumento dei prezzi), raffreddando la domanda. Ora la domanda, quella composta da salari, stipendi e pensioni, da tempo bloccati, è già di per sé raffreddata, per cui non si può certo imputare a questa domanda, l’inflazione. La verità non detta è che l’inflazione, ovvero l’aumento dei prezzi (il prezzo di un prodotto è determinato da una quota dovuta agli aumenti dei costi di produzione, materie prime, consumi energetici, salari, compreso il costo (+4,5%) del denaro impiegato nel ciclo produttivo e un’altra quota destinata al guadagno netto, il cosiddetto utile d’impresa, che va in tasca al proprietario, impresario o azionista che sia), è provocata dalla irrefrenabile bramosia di arricchimento e accumulazione privata del capitalista, produttivo o finanziario che sia. Quindi un’ inflazione che è dovuta solo all’arricchimento di chi ha già ed un impoverimento di chi non ha. È chiaro che attualmente la ricchezza prodotta nel mondo, che è rappresentata dalla “merce denaro” , è detenuta da pochi, sempre più ricchi ed è privata invece che pubblica, cioè di tutti. Il denaro, che è il capitale per eccellenza è la merce più pregiata e più apprezzata perché rappresenta il mezzo di produzione e di arricchimento più importante. Aumentandone il prezzo di questa particolare merce (prima della guerra 1000€ costavano 1000€ ed ora 1045€) non si fa altro che far arricchire chi la possiede e senza fare niente, per un meccanismo economico/sociale ingiusto che, non solo ripartisce male la ricchezza, ma la impiega ancora male perché non la mette al servizio dei problemi dell’umanità e produce continuamente ricchi e poveri. Per cambiare questa situazione è necessario uscire da questo meccanismo.



