Un obbligo morale

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

di Luigi Altea, 8 giugno 2017

Le parole non mentono mai, sostengono i semantici.

Non sempre è così, però.

I nomi delle persone, a volte, sono spudoratamente bugiardi.

Ad esempio, uno dei migliori economisti italiani, fondatore del CESPE, parlamentare del PCI, oltre che combattente partigiano, si chiamava Eugenio Peggio.

Era il migliore, ma si chiamava Peggio, cognome che solo per umiltà accettò fino alla fine.

Un altro parlamentare, senza alcuna buona ragione, si chiama, invece, Gennaro Migliore.

Migliore è un cognome che può indurre gli elettori in errore, non meno di quanto lo faccia la pubblicità ingannevole.

Il deputato, e soprattutto il “deputando”, in vista delle prossime elezioni, dovrebbe sentire l’obbligo morale di modificare il proprio cognome.

La legge italiana lo consente, e la procedura è semplice e veloce. Basta presentare la richiesta al Prefetto.

Che cosa aspetta, On. Gennaro?

Altri, in passato, lo hanno fatto, per ragioni anche molto meno importanti.

Negli anni cinquanta, se non ricordo male, il democristiano On. Meda cedette una erre al monarchico On. Curlo, soltanto per ragioni di decenza…

Nel milanese, il Comune di Figino, per evitare di diventare meta privilegiata del turismo sessuale, rinunciò ad una acca in favore della limitrofa cittadina Rho, che grazie anche a questa misteriosa ed esotica acca ha potuto ospitare l’Expo 2015.

Coraggio Onorevole!

Cambiare nome sarà altrettanto facile di quanto sia stato, per lei, cambiare partito e voltare gabbana.

E la domanda al Prefetto è anche esente da bollo!!

 

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