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di Riccardo Giardina – 9 ottobre 2016
Quando mi dicono di leggere prima di giudicare chi lo dice non mi conosce.
Nella mia vita ho parlato solo e sempre dopo essermi documentato.
Altrimenti sigillo la bocca e ascolto soltanto senza proferir verbo.
La riforma costituzionale dopo averla letta mi ha lasciato di sasso perché sulla costituzione non si scherza.
La Costituzione è la cosa più seria che esista e quello che ho letto sa tanto di comico.
Quello che ho letto mi ha sconvolto per la sua insensatezza.
Detto questo faccio un’altra considerazione.
Ma perché dovremmo riformare la costituzione più bella del mondo?
Qualche anno fa qualcosa l’hanno cambiata e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Un casino totale. Quello che hanno toccato hanno sfasciato.
Ma torno al discorso iniziale… perché dovremmo cambiare la carta?
Boh! Nessuno lo sa.
Se lo chiedete a qualcuno vi risponde soltanto che iniziare a cambiare è necessario.
Ma cambiare che? Cosa? Perché? Nessuno risponde.
La nostra carta è meravigliosa. Unica al mondo. Regola ogni aspetto della vita dello stato e ne stabilisce ordine, diritti, competenze e doveri.
Insomma pilastri straordinari che ci hanno permesso di arrivare ad essere la quinta potenza economica al mondo e un modello di democrazia.
Arriva adesso un ragazzotto nominato, tal Renzi da Firenze, che decide (manovrato non si sa da chi) di riformarla.
Tal giovanotto, ripeto, non è stato eletto e questo già dovrebbe essere un bel problema davanti a riforme fondamentali, ma nessuno ci bada (sospetto). Posto li da tal altro personaggio che di nome fa Napolitano. Un ex presidente della repubblica pure rieletto per la seconda volta, per chi non lo sapesse. Non ci credete? Ma chi lo ha eletto? Noi! Si sbaglia pure noi come disse un toscanaccio.
Questo “non eletto”, insieme a un parlamento sostanzialmente illegittimo, perché votato nel 2013 con una legge, il Porcellum, dichiarata incostituzionale, vara questa riforma a colpi di maggioranza spaccando, oltre al parlamento, l’intero paese. Ma c’è un altro dato significativo e paradossale. A quelle elezioni del 2013 i 4 poli politici erano guidati da Berlusconi, Bersani, Grillo e Ingroia. E adesso ci ritroviamo con una riforma della costituzione, voluta da un presidente del consiglio non parlamentare che però è palesemente osteggiata da tutti i 4 candidati premier, che, teoricamente, rappresentano il 100% della popolazione!
E quindi, che cazzo ci debbo leggere a fare? Anche se, come ho appena detto l’ho letta e riletta. Il solo sapere che Boschi, Verdini, Renzi vogliono tali modifiche è motivo di sospetto.
Se poi tutti, ma proprio tutti i più grandi costituzionalisti dicono che fa schifo che motivo c’è di leggerla?
Fa schifo e basta!
La Costituzione va difesa, non riformata!
Questi del governo hanno giurato sulla costituzione e la vogliono cambiare?
Hanno giurato di difenderla e rispettarla e lainchiummano?* (*per i lettori non siciliani: “impiombano”, la prendono a colpi di pallettoni).
Ma andassero a quel paese, insieme a chi sostiene di leggere prima di giudicare. Ma giudicare che?
Quando una legge si intitola “Modifiche alla Costituzione” è una legge da buttare nell’immondizia.
La Costituzione è intoccabile.
Ciò che deve essere modificato e sostituito è Renzi e il suo governo sorretto dai voltagabbana.



1 commento
OLTRE
un SI che non piace e uno sterile NO, perchè il Paese non si spacchi, per non
indebolirlo verso il mondo e verso economia e finanza, il Comitato del
NO metta subito in campo le sue Sagge Proposte di Riforma in Scienza e
Coscienza, “Prestigio ed Onore”. Per andare OLTRE il Si e il NO.
Chiunque vinca sarà una catastrofe e lascerà un Paese diviso e lacerato.
Se
prevarrà il SI saremo sconfitti, la Costituzione sarà ridotta male,
l’ego di Renzi assumerà dimensioni spaziali con quel che di guasti ne
potranno seguire.
Se prevarrà il NO! il Paese sarà
indebolito nei confronti della politica come dell’economia e finanza
internazionali, le destre ne trarranno un vantaggio politico enorme e la
parte peggiore della casta tornerà in sella. E, pur avendo salvato “la
forma di una Costituzione Negata nella realtà”, avremo contribuito al
successo di quella parte politica che non ama affatto la Costituzione,
coautrice della deforma che ora rinnega.
Pare
di un’evidenza abbagliante che se si fosse scelto un NO! Chiaro Forte e
Tonante, ma per andare OLTRE, ponendo sul piatto parallelamente
un’agenda di progetti di riforme, sia costituzionali che non, a partire
da quella presentata dal prof. Rodotà nell’85 che prevedeva il
monocameralismo, redatti e sottoscritti secondo l’art. 71 e sostenuti da
un’imponete formale “petizione alle camere”, art. 50, nella quale
fossero confluiti, sarebbe stato devastante per il SI, ma salutare per il
Paese, perchè sarebbe stato battuto non frenando, ma correndo di più e
meglio, battuto con più riforme e migliori.
E potrebbe infatti ancora:
– aggiungere al NO una sinergia sicuramente vincente
– tenere unita la Cittadinanza ricompattando chi aspira a buone riforme e chi si accontenta persino di questa
– ricomporre la frattura che si delinea anche nella cultura progressista
–
rilanciare autorità e autorevolezza della Carta proprio col suo
esercizio diretto, blindando non tanto la lettera, ma il più importante
Spirito Originale ed Autentico, la sua Essenza.
– annichilire l’arroganza della “casta” del SI e del NO (Brunetta Salvini etc)
– rilanciare il concetto di Sovranità Popolare
– recuperare un minimo di dignità di Cittadinanza
– smontare ogni spunto propagandistico del PdC e dei vari catastrofisti perchè le riforme saranno fatte
–
andare oltre le sole riforme Costituzionali per dare soddisfazione alla
Cittadinanza che non è tanto sensible ad essa, quanto ai temi che
tocchino la vita quotidiana, le spese assurde e superflue della
politica, una legge elettorale non fatta da una maggioranza per la
conservazione del potere, una legge anticorruzione non fatta da corrotti
e corruttori, etc.
Ed essendo la Sovranità Popolare
Realizzata a scendere in campo, non ci sarebbe lobbysmo che possa
tenere, ne pressioni o ricatti. Sarebbe davvero una festa piena di
entusiasmo.
Saluti e auguri per un Paese milgiore!
Paolo Barbieri