di Fausto Anderlini – 30 luglio 2017
Proseguono i colloqui fra Scalfari e Renzi. Tempo fa il grande decano gli aveva spiegato che doveva fare come Cavour e aveva donato al discepolo recalcitrante voluminosi tomi su cui prepararsi. Stavolta, preso atto dell’invidiosa sofferenza che Renzi gli ha confessato di patire nei confronti di Macron, il nuovo ènfant prodige d’Europa, ha messo da parte il risorgimento e ha imbracciato le dispense relative al comunismo italiano. Nella sostanza Renzi dovrebbe fare come Togliatti, dando luogo a una lista di centro (con a lato piccolo trattino e sinistra mignon) tirando dentro Letta, Prodi e Veltroni, a ricoprire i ruoli che un tempo furono di Ingrao, Amendola e Longo.
Desta tenerezza l’assiduità con lui l’anziano aio cura l’istruzione del giovin signore. Io me li vedo, seduti l’uno davanti all’altro, lui che sciorina ieratico e paterno il suo sapere e il discepolo che ascolta incantato con la bocca aperta e ogni tanto prova, inascoltato, a dire la sua. Scalfari con in testa una feluca da grande ammiraglio, Renzi con lo scolpasta napoleonico. Una figura con camice bianco trepidante sullo sfondo. Poi ci mandano Recalcati a spiegarci come siamo perfidi….
