Liberi e Uguali: Il documento votato a Bergamo e che sarà portato in assemblea il 24/11

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Comitato Liberi e Uguali Bergamo

Verso L’assemblea Nazionale del 24 novembre a Roma (9).

ll Comitato di Liberi e Uguali Bergamo convocato e riunitosi in data 17 novembre esprime sconcerto, delusione e amarezza in merito alla situazione politica nazionale e in particolare non si riconosce nelle scelte delle dirigenze nazionali di Articolo uno MDP, Sinistra Italiana e Possibile di dichiarare fallito il tentativo di fare di Liberi e Uguali un partito unitario della sinistra.

I membri del comitato sospendono le attività dei rispettivi gruppi di provenienza per cercare di ottimizzare le energie per consolidare il Comitato in modo tale che possa promuovere incontri e azioni concrete sul territorio sui temi che riteniamo debbano essere pilastri di un partito di Sinistra: lavoro, ambiente e sanità.

Riteniamo non ci sia altra strada che tentare di unificare la sinistra, l’impegno preso prima e durante la campagna elettorale é ancora una priorità e non può essere disatteso di fronte alla prima difficoltà. Ci abbiamo messo la faccia in campagna elettorale e non intendiamo arrenderci. Non ritorneremo nelle rispettive “case di provenienza”. Non ci saranno “prove d’appello”.

È necessario superare la discussione fra sinistra massimalista e sinistra governista. Entrambi i modelli sono stati bocciati alle elezioni, lo schema e il dualismo che per qualcuno potrebbero essere ragioni per un confronto congressuale, sono superati. Entrambi i modelli in questi ultimi 20 anni hanno commesso alcuni errori ed entrambi sono oggi rifiutati da tanti elettori.

Non servirebbe quindi a nulla “la conta” fra queste due posizioni e schieramenti. Stesso ragionamento lo potremmo ribadire per la collocazione europea: la sinistra mondiale sta cambiando e si sta trasformando pertanto sembra assurdo fossilizzarci in una discussione e in un dualismo fra PSE (che contiene esperienze interessanti come i laburisti inglesi e il partito spagnolo ma anche partiti assolutamente in crisi come quello tedesco e francese) e la GUE, anch’essa non priva di contraddizioni e lontano dal definirsi un progetto finito. E ancora, mentre Sanders e Varoufakis si incontrano per gettare le basi per una nuova internazionale, mentre a Bilbao questo mese si è tenuto il secondo Forum del Progressive Caucus (riunisce la Sinistra europea, parte dei Verdi europei e parte della famiglia socialista del Pse e del gruppo S&D), ci possiamo permettere di rimanere a discutere di schemi basati su sigle convinti che da una parte ci sia la parte giusta?

Con Liberi e Uguali ci eravamo proposti di navigare in mare aperto, prima di pensare alle alleanze per esempio dicevamo che avremmo dovuto creare un soggetto autonomo, credibile, presente nella società e di sinistra. Qualcuno vorrebbe che discutessimo di questi argomenti partendo dal presupposto che qualcuno ha ragione e altri torto invece dovremmo confrontarci per capire fra noi le ragioni degli uni e degli altri per arrivare a costruire una sintesi virtuosa.

Per queste ragioni aderiamo e sosteniamo il percorso dei comitati autoconvocati LeU perché di fronte allo stop dei gruppi dirigenti dei partiti e movimenti che hanno lanciato il progetto, non possiamo che condividere lo sforzo dei territori che vogliono dimostrare di poter superare le divisioni e vogliono dare gambe al progetto. Sappiamo che il percorso è complicatissimo e non privo di insidie. Nei territori come il nostro ci sono tante associazioni che si impegnano quotidianamente su temi e argomenti ch sono anche i nostri: diritti umani, ambiente, parità di genere, lotta alla criminalità e alla mafia, sanità, etica finanziaria, antifascismo, lavoro. Per non rendere vani anche i loro sforzi dobbiamo farci carico di costruire un soggetto politico che dia gambe e trasformi il loro impegno in atti politici, in proposte credibili e strutturate. Queste associazioni devono essere nostri interlocutori e perché no anche uno dei motori della nostra azione politica sul territorio. Nessuna volontà di mettere il cappello, la loro autonomia sarà indispensabile ma sappiamo che possiamo aiutarci nelle rispettive battaglie.
Nel comitato nazionale degli autoconvocati ci impegneremo per essere propositivi, aperti, intelligenti, sfidanti e non oppositivi.
Diamo infine il nostro contributo provando a ipotizzare un percorso virtuoso per la formazione di Liberi e Uguali:

Chiediamo prima di tutto che i fondatori sciolgano il vincolo sull’uso del simbolo, il simbolo deveessere messo a disposizione di chi si riconosce nel progetto.

  • Il congresso costitutivo di Liberi e Uguali deve essere il punto finale di un percorso che era stato lanciato nell’Assemblea Nazionale di LeU del 26 maggio a cui misteriosamente non è stato datoseguito.
  • Il percorso é e sarà fondamentale per consolidare una comunità, aiutarla a formarsi, arricchirsi, aconfrontarsi e perché no anche a mescolarsi.
  • Pietro Grasso ha provato a proporre una bozza di manifesto che va discussa ed eventualmenteemendata nei territori infine assunta a cornice congressuale dall’Assemblea Nazionale di LeU esottoscritta da tutti coloro che intenderanno partecipare al congresso fondativo.

Senza una cornice comune nella quale tutti ci riconosciamo crediamo sia impossibile chiedere alle persone di accettare l’esito congressuale A quel punto l’assemblea potrà decidere di costituire una commissione congressuale che deve essere appresentativa del progetto sui territori, equilibrata e di garanzia. Andrà data la possibilità a tutti coloro che si riconoscono nel nuovo progetto anche se non hanno la tessera di uno dei soggetti promotori, di aderire e partecipare al congresso nello spirito con cui è natoLiberi e Uguali. Solo attraverso un percorso di garanzia di questo tipo saremo fiduciosi del fatto cheanche una minoranza congressuale possa accettare di continuare a rimanere nel progetto.

Un percorso del genere deve necessariamente anche parlare di noi all’ Italia, per far conoscere la nostra idea di futuro, per far conoscere le proposte e le tesi che si confronteranno nel congresso. Nessuno si senta escluso.

Comitato Liberi e Uguali Bergamo

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