Elena Basile: Francesco, Von der Leyen e tutti i nuovi (falsi) amici

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Elena Basile
Fonte: Il Fatto Quotidiano

Elena Basile: Francesco, Von der Leyen e tutti i nuovi (falsi) amici

 Nella mistificazione mediatica globale, Francesco, il Papa oscurato, delegittimato, odiato dai cattolici integralisti, dalla destra e dagli Israeliani, dalla falsa sinistra russofoba è divenuto con la sua morte il carro vincente sul quale salgono tutti. Cinici pennivendoli che avrebbero voluto il Papa esprimesse parole d’odio mascherato a difesa dell’Occidente suprematista contro i musulmani o la chiesa russa ortodossa, a favore delle democrazie contro le autarchie, politici incompetenti che volevano le loro politiche fasciste contro i migranti venissero giustificate da ordine e sicurezza nazionale, opinionisti che mal sopportavano la sincerità disarmante di Francesco sulla Russia, sui crimini di Israele, oggi contribuiscono alla mielata retorica con cui si inneggia al Papa amico degli umili, tanto ormai non può più nuocere e può essere utile strumento di propaganda. Ascoltare la presidente Von der Leyen lodare Papa Francesco ci fa palpare come la macchina capitalistico-mediatica si muova inghiottendo il pensiero diverso, trasformando ogni possibile opposizione in strumento del proprio potere.

Ai tanti democristiani, ai socialisti più propensi a riconoscere i crimini a Gaza che non quelli in Ucraina, mi capita di ricordare che si tratta degli stessi governi, degli stessi politici, degli stessi diplomatici: essi ci dicono di difendere libertà e democrazia in Ucraina e sono complici dei crimini di Gaza. Come potrebbero i criminali di Gaza travestirsi da democratici contro la Russia?

L’Europa giustifica la censura a fin di bene naturalmente in quanto noi, i democratici, dobbiamo difenderci dai nemici dittatoriali. Perora l’annullamento delle elezioni se a vincere è un seguace dei nostri nemici. Accetta il temperamento dei diritti umani per le popolazioni russofone in Ucraina come nei Baltici. Ricatta i Paesi candidati come la Serbia fermando il processo di adesione qualora essi non aderiscano alla politica contingente contro la Russia, sebbene possano essere idonei sulla base dei parametri dell’acquis. Bruxelles riscrive la storia e non riconosce il contributo dato dall’Unione Sovietica alla liberazione dal nazismo. Celebrare con i russi il 9 maggio la sconfitta di Hitler diviene reato. Il primo ministro slovacco Fico è redarguito da una burocrazia che non ha risolto il suo deficit democratico. Del resto anche la sottoscritta è stata insultata pubblicamente per aver presentato il suo libro: L’Occidente e il nemico permanente all’ambasciata russa, per avere parlato con l’ambasciatore russo. Vogliono che accettiamo l’idea che siamo già in guerra, che il prolungamento della legge marziale in Ucraina vada di pari passo con la costruzione di un’economia di guerra e la sospensione dei diritti democratici.

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