Questa è la risposta di Claudio Lini, che ringrazio, al mio articolo Tempi stretti per evitare il disastro
di Claudio Lini – 1 marzo 2017
Caro Gian Franco, ho letto con attenzione quanto hai scritto e voglio pensarci su, anche se su alcune tue conclusioni trovo difficoltà ad essere d’accordo con le tue tesi. Ho letto anche con attenzione tutte le critiche che hai ricevuto, certe volte anche al limite l’offensivo, ma che concorrono in massima parte a farci capire il danno che ci è stato fatto (come cittadini di buon senso e che credevano in una certa sinistra democratica e attenta ai valori dell’equita’ e della solidarietà, distrutta e calpestata prima da vent’anni di rampante berlusconismo, poi da una liberismo capitalista che ha trovato in Monti prima e Renzi dopo il suo alfiere) sia un danno enorme. Tonnellate di morchia ed immondizia ci hanno travolto a tal punto che anche cercare un minimo comun denominatore tra persone che comunque si sentono mosse da principi e fini lodevoli è quasi impossibile. La divisione regna sovrana (come le opinioni di ognuno di noi su D’Alema e Veltroni). Credo bisogni però fare un passo indietro, e verificare quel substrato di analisi e di pensiero che ci unisce, e cercare da ciò di trarre dei punti comuni di azione. Ti dico subito che stasera Rossi alla Gabbia mi ha profondamente deluso (in altri miei commenti sono stato più caustico, è che la genia piddina attuale a me mette ribrezzo, e lui con le sue affermazioni ha dimostrato di farne in sostanza ancora parte) . Perché non esce dalla solita routine che ha condannato la sinistra da 20 anni, quella che ci si deve muovere sempre ed esclusivamente nell’alveo del centro-sinistra. In soldoni, su precisa domanda di Paragone, Rossi ha detto con notevole sicumera che DP sarà un movimento che si muoverà nell’ambito del centro sinistra, con come interlocutore di riferimento esclusivamente il partito democratico, di cui cercherà di stimolare la parte politicamente più a sinistra.
Scusami, ma se questa è la sua tesi e la sua aspirazione, non posso non considerare logica l’equazione DP = NCD 2.0
In altre parole, Renzi può dormire sonni tranquilli: se non andrà bene, in quanto impresentabile, la sua spalla destra, ecco pronta al suo governo la spalla sinistra. Perfetto, di volta in volta, a seconda dei temi, la stampella c’è sempre.
Scusami, ma questo a me non sta più bene, è solo una presa per il culo raffinata ed imbellettata utile a continuare la politica attuale. Perché nega il nuovo con cui si deve fare i conti, il movimento 5 stelle. So che con questo discorso suscitero’ l’ira di molti, ma bisogna togliersi la puzza sotto il naso e la benda dagli occhi. Grillo o non Grillo, il 90% o quasi dei punti del movimento sono pienamente condivisibili. Lasciamo per favore da parte questioni di primogeniture, ma quante delle loro idee non sono ascrivibili e proprie della sinistra? Come non vedere che molti punti su cui giustamente fanno propaganda dovrebbero essere comuni? Non si tratta di una adesione acritica, per carità (la struttura padronale che hanno lascia molti dubbi anche a me), ma non credo che, per piccoli passi condivisi, non si potrebbe fare già oggi molto per il nostro paese? Legge Fornero, reddito di cittadinanza, abolizione dei privilegi della classe politica, rifondazione – o abbandono – dell’Europa delle élite monetarie sono solo battaglie loro (o paradossalmente anche di Salvini) o anche nostre? Per non parlare della riforma della giustizia, dell’attuazione dopo troppi anni della costituzione, dell’equita’ fiscale… mannaggia, tutte battaglie loro?
Smettiamola di guardare l’ombelico di gente del passato o di ammirare chi nella sinistra ce l’ha più lungo, andiamo oltre. Ci sono praterie sconfinate in cui muoverci, e trovarci d’accordo. Per il bene comune di tutti. Anche e soprattutto con chi critica le tue ragionevoli proposte, se ci lasciamo alle spalle tutte le recriminazioni del passato. E se diamo un taglio netto e definitivo con il renzismo in tutte le sue (deleterie) forme. Credo che chi ha abbondonato il PD lo abbia fatto per guardare avanti, non per fiancheggiarlo sempre e comunque. E nel futuro devi dialogare, senza demonizzarlo, con il movimento. Ra-zio-nal-men-te, per il bene di tutti.


