Massimo D’Alema è il leader politico naturale della nuova sinistra

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Paolo Desogus

Riporto qui il post di un amico, condividendone anche le virgole, come suol dirsi.”  Maria Boscarol

di Paolo Desogus – 11 ottobre 2017

Lo so, per alcuni è forse una valutazione sballata, ma è da tempo che credo che Massimo D’Alema abbia tutte le carte in regola per diventare il leader politico del nuovo soggetto della sinistra, proprio come Corbyn in GB o Sanders negli Usa. Qualcuno dirà che questa è una follia, visto il suo passato nei governi di centrosinistra da cui discendono Renzi e molti dei guai dell’Italia attuale.

In realtà molti elementi ci dicono che una figura come la sua, autorevole, preparatissima, partitica, capace di un certo distacco antipopulista, sia quella ideale per quel ruolo. Se ci pensate D’Alema è oggi, nel panorama politico attuale, radicalmente anticonvenzionale. A questo poi si aggiunge un particolarissimo capitale politico: i detrattori. D’Alema ha accumulato una larga serie di detrattori che gli sviluppi politici hanno tuttavia riunito nella stessa parte politica, cioè nel centro destra, tra il PD renziano e la folta area berlusconiana. Questa larga schiera, proprio perché rappresenta l’avversario naturale dei ceti popolari, in qualche modo legittima D’Alema come leader della sinistra. Ogni loro attacco, ogni sparata dei loro giornali ci dà conferma del ruolo strategico di D’Alema.

Naturalmente, è vero, anche alcuni pezzi della sinistra radicale lo detestano; sappiamo però che questi non hanno contato mai una cippa ed elettoralmente esistono perché il loro antidalemismo ha sempre fatto comodo all’establishment. A D’Alema poi non manca la capacità di analisi e il senso del politico. Dovrebbe riscoprire i valori della gioventù. L’unico leader possibile della sinistra è lui. Qualcuno dovrebbe dirglielo.

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3 commenti

Mario Tomasucci 11 Ottobre 2017 - 22:51

Pi erre erre !!!!

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michelecaccavone 12 Ottobre 2017 - 14:30

Concordo pienamente, è l’unico nel panorama della sinistra che ha la lucidità, il bagaglio culturale e l’esperienza politica (al netto degli errori del passato, quelli suoi e quelli non suoi che ai megafoni dell’establishement fa comodo attribuirgli) per poterlo essere. Dovrebbe far crescere, però, con sé una squadra di giovani che mi auguro sia migliore di quella che ha fatto crescere in passato con Orfini, Minniti, Rondolino (questo sì un grave errore!). Oggi ha materiale umano in abbondanza.

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Dario cingolani 13 Ottobre 2017 - 7:36

Terribile prospettiva. L’ho sempre sostenuto ed HO SBAGLIATO. É uno che ha rivoltato la frittata perché deve essere sempre Lui SOLO lui. Terribile….

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