di Luigi Altea, 17 luglio 2019
Per uccidere Achille, semidio figlio dell’immortale Teti, Paride si servì di una piccola freccia.Per abbattere Golia, re dei filistei, a David bastò una piccola fionda.Per colpire Matteo Salvini, era pronto un gigantesco missile aria-aria.
E’ stato lo stesso ministro dell’Interno a dichiararlo, dopo il sequestro di un autentico arsenale, effettuato dalla Digos di Torino.
Che cosa abbia indotto il ministro a pensare che i fucili, le pistole e i pugnali, fossero destinati ai comuni mortali, mentre il potente missile fosse riservato a lui, è un mistero tutto da scoprire.
Forse si è basato su un criterio di gerarchia? Oppure su un rapporto di congruenza tra bersaglio e calibro? L’inchiesta chiarirà.
Per ora la Procura ha negato che sulle singole armi sia stata trovata un’etichetta con il nome del destinatario.
A questo punto sorge una domanda tanto doverosa quanto inquietante.
Sarà stato il potere, improvviso e oltre ogni sperata misura, a produrre un effetto moltiplicatore e a dare a Salvini un’eccessiva percezione di sé?
E ‘ mai possibile che si immagini addirittura come un bunker, un aereo, una nave o addirittura come una Torre gemella?
In ogni caso, Il capo della Lega appare confuso, insicuro, e visibilmente scosso dalle ultime vicende.
Non mi meraviglierei se Matteo Salvini si candidasse a diventare il futuro ex Ministro dell’Interno.
Un titolo ambito, che nessuno potrà levargli e che sarà suo per sempre.
Auguri!


