Assad, ve lo avevo detto

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Franco Cardini
Url fonte: http://www.francocardini.it/minima-cardiniana-174/#more-658

di Franco Cardini – 8 maggio 2017

VE LO AVEVO DETTO

Un signore che per un certo tempo deve aver seguito queste pagine (mi auguro che abbia smesso) mi scrisse qualche settimana fa contestando quella che gli sembrava da parte mia una difesa di Assad, da lui definito un criminale psicopatico: gli replicai (mi sembrò di farlo gentilmente) che  forse non era abbastanza ben informato; gli ricordai che sul rais  siriano erano circolate a lungo false notizie e addirittura calunnie; gli  raccomandai di non sottovalutare l’avviso di membri autorevoli e responsabili delle Chiesa cristiane del suo paese, tutte schierate al fianco di  Assad; gli suggerii di confrontare il suo operato con quello, ben peggiore, di altri (e mi pare che la bomba statunitense Moab sull’Afghanistan, della quale ha parlato anche il papa, sia ben peggiore). Mi ha replicato in mi sembra un paio di riprese, accusandomi di non rispondere a tono, di menare il can per l’aia, di “buttarla in caciara”, dettandomi lui l’agenda di quel che dovevamo parlare (di Assad: non di altro – sic) e di come dovevo procedere con lui (mi dica questo, mi chiarisca quest’altro). Poi sono arrivate le recentissime notizie a proposito dei dubbi nati in area statunitense e perfino NATO a proposito dei “crimini di Saddam”. Mi sono ben guardato dal scrivergli per dirgli che avevo ragione io. Invece mi ha scritto lui, chiedendomi perché  alla luce delle recenti notizie non ammettevo di avere sbagliato. La sua logica mi sfugge: comunque, a questo punto mi sono francamente sentito in diritto di invitarlo a non farmi perdere altro tempo. Guardate che ricevo messaggi ben più demenziali di questo.Comunque, con tutto il rispetto per certi miei indesiderati interlocutori e della banda Bernhard-Henri Lévy e Amis de la Syrie, che continua a imperversare comodamente installata tra i suoi bei salotti e i confortevoli tavolini dei caffè di Boulevard Saint-Germain, e senza minimamente cercar di far la politica dello struzzo riguardo alle molte obiettive responsabilità di Assad, constato che, come avete visto tutti, alcuni dei gravi addebiti che gli venivano mossi corrispondessero a errori o a menzogne.

Quella dell’attacco assadista con uso di gas nervino perpetrato contro la città siriana di Khan Shaikun il 4 aprile scorso, che avrebbe provocato 80 vittime e fu denunziato dalla presidenza USA provocando l’immediata rappresaglia statunitense contro la base aerea siriana di Shayrat, era una bufala: lo sostiene il professor Theodore Postol, emerito del MIT di Boston, rilevando che le foto delle vittime diffuse immediatamente dopo l’evento erano in realtà dei falsi; a conclusioni analoghe sembra approdato Luigi di Stefano, che fu in quanto analista perito di parte delle famiglie delle vittime dell’incidente del DC 9 sul cielo di Ustica. Postol, insieme con il suo collega Richard Loyd ch’è un ex ispettore dell’ONU per gli armamenti), hanno già dimostrato che l’attacco con i gas verificatosi ancora una volta in Siria, nell’area di Ghouta, il 21 agosto 2013 (non meno di 1429 vittime. Tra le quali 426 bambini), non era stato condotto dalle forze aeree assadiste: i contenitori delle sostanze tossiche erano stati lanciati dall’area che in quella zona era controllata dai ribelli jihadisti e paiono identificabili con il materiale scomparso dagli arsenali di Gheddafi saccheggiati nel 2011. I documenti del MIT sono puntualmente e rigorosamente documentati: mentre il documento di accusa statunitense presentato al Consiglio di Sicurezza ONU  e ovviamente appoggiato da Francia e Gran Bretagna non adduce prova alcuna ma è stato preso acriticamente come oro colato dai soliti media  occidentali e naturalmente accolto dal nostro governo. La sceneggiata continua: come quella messa insieme a proposito delle “terribili distruzioni di massa” di Saddam Hussein e sostenuta dalla pietosa sceneggiata di Colin Powell  alle Nazioni Unite, quella basata sulle false prove della quali mesi fa lo stesso premier britannico Tony Blair (che certi nostri politici hanno dichiarato di aver preso a modello) si confessò tra i promotori. Certo, le “democrazie occidentali” quando sono messe alle strette presentano le  loro scuse o lamentano “danni collaterali”, “fuoco amico” eccetera. Una bella consolazione, per le vittime e le loro famiglie.

L’Italia aderisce alla NATO: è complice di queste menzogne, come lo è dei bombardamenti che ormai da anni si può dire quotidianamente colpiscono Afghanistan, Siria e Iraq. Siamo corresponsabili di questi crimini e lo accettiamo con beata serenità.

Frattanto gli “altri”, i “cattivi”, agiscono. Russia, Turchia e Iran, i garanti della tregua parziale in Siria e dei negoziati di Astana, hanno siglato a Mosca due giorni fa un memorandum che prevede la creazione in Siria di quattro “zone cuscinetto”: i ribelli antiassadisti naturalmente non hanno accettato l’accordo. Frattanto l’agenzia russa Tass, che già nel 2013 aveva diffuso riguardo all’attacco di Ghouta notizie che si sono mostrate attendibili, informa che l’agenzia araba al-Jazeera  avrebbe già fabbricato e diffuso un nuovo “video”, nel quale si “documenta” un nuovo attacco per mezzo di armi chimiche perpetrato dall’esercito fedele al rais. State in campana: vedrete il can-can dei nostri media, appena arriverà quest’altra bufala. Ormai se la prendono comoda: non cambiano più nemmeno copione. FC

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