di Luca Alcamo – 26 giugno 2017
La domanda del decennio per chi si occupa di politica è sempre la stessa: come si battono i populismi?
Innanzitutto smettendo di chiamare “populismo” tutto quello a cui la politica non riesce a dare risposte convincenti.
Perché il populismo quasi mai sta nella domanda, ma spesso è nella risposta.
Per capirsi: chiedere una classe politica che non ruba non è populismo, è il minimo sindacale dell’aspettativa sociale.
Populismo è, a questa aspettativa, rispondere “son tutti ladri, mandiamoli a casa”, ma la pretesa è legittima.
Chiedere che i soldi pubblici non vengano sprecati in follie non è populismo, pretendere una sanità che funzioni non è populismo, aspettarsi di trovare la carta igienica nei bagni delle scuole non è populismo.
Io, ad esempio, pur comprendendo la necessità di un esercito efficiente penso che, anche dal punto di vista della sicurezza, sarebbe più opportuno (specialmente in un periodo di vacche magre come questo) mettere meno denaro in spese militari e spostarlo su polizia e carabinieri.
Populismo? No, buonsenso.
Credo anche che, in un paese che perde quasi la metà della sua acqua per gli acquedotti ridotti a colabrodi, invece di comprare aerei si potrebbero riparare tubi.
Cosa che, probabilmente, creerebbe anche più posti di lavoro, per non parlare dei benefici a lungo termine.
Ma queste cose, se le dici, ti conferiscono di defoult il bollino di populista, se proprio ti va di lusso quello di demagogo.
E, su questa supponenza di fondo di chi sa cosa è meglio e cosa è peggio, il vero populismo affonda le radici; perché se davanti a una legittima richiesta di cambiamento tutto quello che la politica riesce a fare è metterti una mano sulla spalla e dirti “dammi retta figliolo, io lo so quello che è meglio per te” poi è facile cadere fra le braccia di chi invece ti dice “hai ragione, spacchiamo tutto”.
1 commento
Non è populismo se viene preso in considerazione un quadro un po’ più completo nella varie situazioni e non solo l’ aspetto più evidente e facile da giudicare. intendo impegni internazionali inderogabili, compatibilità finanziarie e priorità etc.