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di Glenn Greenwald, The Intercept_* – 24 agosto 2016
Orientarsi tra le contrastanti ricostruzioni della crisi politica brasiliana e della rimozione forzata della sua presidente – Dilma Rousseff, rieletta non più tardi di 19 mesi fa con 54 milioni di voti-, è un compito tutt’altro che semplice per un osservatore esterno. Eppure, per comprendere a pieno quel che è accaduto, e sta accadendo, nel Paese, in tutta la sua natura assolutamente antidemocratica, è sufficiente dare un’occhiata alla persona che le oligarchie del Brasile, e i loro mezzi di comunicazione, hanno cercato e stanno cercando di insediare alla presidenza. Si tratta del vicepresidente Michel Temer (presidente del Partido do Movimento Democrático Brasileiro, PDMB, fino al 5 aprile 2016, ndt), già coinvolto in affari di corruzione, profondamente impopolare e asservito alle lobby. Questo permette di chiarire quel che è in atto, e rende evidente perché il mondo intero dovrebbe esserne profondamente turbato.
* Glenn Greenwald è nato a New York nel 1967. È un giornalista, scrittore e avvocato americano specializzato in diritti e libertà civili. Nell’aprile 2014, insieme al quotidiano “the Guardian”, ha vinto il premio Pulitzer per aver raccontato i programmi di sorveglianza di massa rivelati da Edward Snowden nel giugno 2013. Ha fondato la testata online The Intercept_ (theintercept.com), edita da First Look Media. Greenwald – che non ha esitato a evidenziare i limiti di Dilma Rousseff e del suo partito, nonché le responsabilità in materia di corruzione – ha vissuto a Rio de Janeiro per 11 anni
Traduzione a cura di Duccio Facchini