Cardini: “il genere umano muore di fame e noi ci preoccupiamo perché non possiamo liberamente accedere a discoteche e a ristoranti. A questo punto è la notte”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Franco Cardini

EFFEMERIDI DEL DISORDINE MONDIALE
A PESTE, FAME ET BELLO, LIBERA NOS DOMINE!
L’antica giaculatoria apotropaica dovrebbe forse tornar a risonare per le strade della nostra Europa, ora che le chiese sono semivuote ma noi siamo minacciati appunto dagli spettri dei cavalieri dell’Apocalisse nell’attualissimissima veste del Covid, della sottoalimentazione e dalla carenza di vari tipi di supporto essenziale (compresi i medicinali) che riguarda ormai direttamente 235 milioni di persone – il 40% in più, in cifra tonda, rispetto al 2020 –, infine dei “conflitti dimenticati” ascesi ormai a ben 21 più o meno estesi e profondi focolai di guerra ad alta intensità (6 di più rispetto all’anno passato).
Questo l’allarmante bilancio tradotto in cifre, in grafici e in schemi consultabili nel Report dal titolo Falsi equilibri curato da Paolo Beccegato e Walter Nanni e presentato nei giorni scorsi a Roma per cura della Caritas italiana. Tra i conflitti in atto, oltre a quelli nello Yemen, in Siria e nel Sudan meridionale, ne va computato d’altronde un ventiduesimo: quello nella regione etiopica del Tigray. I rifugiati e gli sfollati raggiungono ormai la cifra di quasi 83 milioni. Il mondo intero è minacciato da un impoverimento che è corrispettivo del resto della progressiva concentrazione della ricchezza in un numero sempre minore di mani: il che accresce a dismisura la disuguaglianza e quindi lo squilibrio, con le inevitabili conseguenze anche nel campo della stabilità politico-sociale.
Di tutto ciò, quasi nulla è alla portata delle medie conoscenze della società civile italiana. I dati statistici dimostrano ad esempio che solo il 50% dei giovanissimi (quelli in età scolare) ha una vaga idea dell’estensione dei conflitti armati nel mondo: le attenzioni dell’opinione pubblica sono attualmente attratti soltanto dall’evoluzione dell’epidemia e dai problemi ad essa relativi: primo fra tutti, da noi in Italia e in Europa, quello delle limitazioni alla libertà individuale. Il mondo va a fuoco, il genere umano muore di fame e noi ci preoccupiamo perché non possiamo liberamente accedere a discoteche e a ristoranti. A questo punto è la notte.

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