Dichiarazione di voto in dissenso di Corradino Mineo

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Corradino Mineo
Fonte: facebook

di Corradino Mineo – dichiarazione 8 agosto 2014

Vorrei rassicurare il premier: in Senato non ho visto “gufi e sciacalli” e nemmeno  “senatori che perdono tempo per non perdere la poltrona”. Chi ha criticato il testo di riforma non ha inteso frenare il governo né affossare il superamento del bicameralismo in nome della sacralità della Carta del 48.

Allora perché il dissenso? Perché in una democrazia liberale è giusto che il governo governi, senza lacci e laccioli. Ma è indispensabile che i beni comuni, le libertà fondamentali, le istituzioni di garanzia, non finiscano nella piena disponibilità dei governi che si avvicendano.

Per questo, con Chiti, abbiamo proposto una Camera per il Governo e un Senato per le Garanzie costituzionali. Non si può fare – ci è stato risposto – serve un Senato delle Autonomie. E per troncare il dibattito, l’arma finale: è nella storia Pd e dei partiti da cui il Pd è nato. E le garanzie, e la difesa intransigente delle libertà, non era scritta in quella storia, nella nostra storia?

Il testo della riforma prevede 100 senatori e ben 630 deputati – noi ne proponevamo 350. Se si eleggeranno i deputati con l’Italicum, la sera stessa il capo della più forte minoranza saprà di poter nominare anche il presidente della repubblica. Un tale potere non lo ha il Cancelliere a Berlino, né il Premier in Londra. Non mi si parli di riforma europea.

 mineo

E poi perché non lasciare che i cittadini eleggano i senatori?  Mi si spiega che si vorrebbe superare il nostro confuso autonomismo e andare verso il modello tedesco? Magari. Il Senato che si configura non darà voce ai governi dei Laender in un regime federale. Avremo solo un senato di consiglieri scelti da altri consiglieri, su indicazione dei partiti locali, che si sono mostrati, purtroppo, i più permeabili dai comitati d’affari e della borghesia intermediaria, quella della spesa pubblica fuori controllo. Spero che la riforma sarà modificata alla Camera e aspetto in Senato il confronto sull’Italicum. In dissenso non parteciperò al voto.

chiti

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