di Luigi Altea 18 giugno 2016
Ognuno di noi è un archivio ricchissimo, un hard disk di esperienze, di emozioni, di ricordi.
Ognuno di noi custodisce una riserva di eventi, di parole, di esempi, capaci di riaccendere la lampada della memoria, nei periodi spenti, nei giorni di silenzio…
Da quell’archivio è possibile recuperare immagini, e riandare con la mente ai giorni della speranza, soprattutto quando avere fiducia in qualcuno diventa un esercizio quasi impossibile, o un’inutile fatica del cuore.
Allora, come oggi, nel mondo comandavano i più forti, e la vita era un intreccio di strade, di pericoli, di violenze e di tradimenti…
E tuttavia dietro a tutto ciò c’era un filo rosso di una Storia, c’era l’incandescenza di un sogno comune e raggiungibile.
Durante queste settimane al posto dei sogni sono state accese parole grigie, parole stanche.
E’ stata una gara tra chi prometteva più pane e più acqua.
Pane e acqua. Quasi un castigo… Scampoli di bisogni primari della vita.
E tuttavia, se si distoglie l’attenzione da ciò che divide e allontana, non tutto è stato negativo…
Da dove meno te lo aspetti, da palchi ritenuti ostili, in piazze considerate infrequentabili, si sono ascoltati discorsi in difesa dei diritti, contro chi ha abolito l’art. 18, contro chi rende il lavoro precario, e contro chi adatta la Costituzione alle sue convenienze.
Vivere è anche la capacità di cogliere i primi segni di germogli possibili, è saper vegliare sulle cose che nascono e che crescono…
La Sinistra deve difendere la sua Storia ad ogni costo.
Le immense periferie delle nostre grandi città, hanno ritenuto di cominciare a farlo, non concentrandosi sui difetti e sulle debolezze che mordono la vita degli altri, ma continuando a nutrire una solidarietà grande e una venerazione profonda per la giustizia, la sobrietà e l’onestà.
Forse l’orecchio attento dei quartieri popolari ha saputo cogliere certe assonanze…
Sperare che non si siano sbagliati oltre che necessario, è quasi obbligatorio.