Esilio

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Ingeborg Bachmann

Un morto sono che cammina
non più dichiarato in nessun luogo
sconosciuto nel regno burocratico
in soprannumero nelle città dorate
e nelle campagne verdeggianti

liquidato da tempo
e di nulla munito:

se non di vento di tempo e di suono

chi tra la gente più vivere non può

Con la lingua tedesca
questa nube intorno
che tengo per dimora
mi aggiro in mezzo a tutti i linguaggi

Oh come essa si ottenebra
gocciano soltanto
i suoni bui suoni di pioggia

In più luminose regioni il morto poi essa solleva

Ingeborg Bachmann

Traduzione: Maria Teresa Mandalari

-.-.-.-

EXIL

Ein Toter bin ich der wandelt
gemeldet nirgends mehr
unbekannt im Reich des Präfekten
überzählig in den goldenen Städten
und im grünenden Land

abgetan lange schon
und mit nichts bedacht

Nur mit Wind mit Zeit und mit Klang

der ich unter Menschen nicht leben kann

Ich mit der deutschen Sprache
dieser Wolke um mich
die ich halte als Haus
treibe durch alle Sprachen

O wie sie sich verfinstert
die dunklen die Regentöne
nur die wenigen fallen

In hellere Zonen trägt dann sie den Toten hinauf

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