Un morto sono che cammina
non più dichiarato in nessun luogo
sconosciuto nel regno burocratico
in soprannumero nelle città dorate
e nelle campagne verdeggianti
liquidato da tempo
e di nulla munito:
se non di vento di tempo e di suono
chi tra la gente più vivere non può
Con la lingua tedesca
questa nube intorno
che tengo per dimora
mi aggiro in mezzo a tutti i linguaggi
Oh come essa si ottenebra
gocciano soltanto
i suoni bui suoni di pioggia
In più luminose regioni il morto poi essa solleva
Ingeborg Bachmann
Traduzione: Maria Teresa Mandalari
-.-.-.-
EXIL
Ein Toter bin ich der wandelt
gemeldet nirgends mehr
unbekannt im Reich des Präfekten
überzählig in den goldenen Städten
und im grünenden Land
abgetan lange schon
und mit nichts bedacht
Nur mit Wind mit Zeit und mit Klang
der ich unter Menschen nicht leben kann
Ich mit der deutschen Sprache
dieser Wolke um mich
die ich halte als Haus
treibe durch alle Sprachen
O wie sie sich verfinstert
die dunklen die Regentöne
nur die wenigen fallen
In hellere Zonen trägt dann sie den Toten hinauf


