Giorgione, la scoperta dell’acqua calda

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Marigo Giandiego
Fonte: facebook

di Marigo Giandiego – 24 agosto 2014

La perorazione di Zagrebelsky che chiede a Napolitano, proprio a lui! Di dire dei no all’asserimento, in atto, della politica alla finanza è, a mio umilissimo parere, una via di mezzo fra un’assoluta ingenuità (che in un intellettualone riconosciuto e ben remunerato ritengo improbabile) ed una vera e propria “scoperta dell’acqua calda”, tale da far pensare a me, pseudo intellettuale da strapazzo, senza titoli e senza nemmeno una patacca ufficiale che lo autorizzi al pensare autonomamente, ma soprattutto senza uno straccio di attestato o merito universtirio che gli permetta di fare ipotesi. Bhè mi fa pensare, dicevo ad un teatrino, dove ognuno svolge la sua parte in una commedia conosciuta a tutti dove non esiste alcuno spazio per alcuna l’improvvisazione, ma tutto si svolge secondo i canoni … quello che io chiamo minuetto, fatto di giravolte ed inchini affettati e palesemente falsi. Come si fa a chiedere di intervenire ad uno dei maggiori artefici, ad uno dei motori di questa situazione? Come può illudersi Zagrebelsky che il Presidente gli darà il minimo ascolto … se proprio l’arroganza, l’indifferenza alle forme di democrazia partecipata, l’assoluta testardaggine nel perseguire il disegno euro elitario è il problema, sarebbe, anzi è come chiedere al macellaio di astenersi dal tagliare bistecche e la metafora del macellaio non è assolutamente casuale. Personalmente crede che gli appelli e le perorazioni, le raccolte di firme e le dichiarazioni altolocate di dolorose ovvietà stiano a zero e servano ancora meno, ma si sa il buon Zagrbelsky è intellettuale organico, non casualmente riconosciuto e osannato proprio dalla cricca del nostro amato presidente e del suo socio in affari il principino rottamatore. Zagrebelsky è istituzionale, la sua cultura è la medesima che produce il mondo che i nostri eroi stanno implementando, per lui è problema formale. E si vede, si sente.
Mi rendo conto di fare affermazioni impopolari in tempi di iconografia sacra, ed il nostro è icona assoluta d’area, santificata e ormai pienamente elevata agli altari, ma sto , sinceramente, perdendo qualsiasi forma di fiducia in questa intellettualità salottiero-borghese che si rimira l’ombelico, salvo poi ammannire parole di profonda saggezza quando i buoi sono scappati e il recinto è completamente distrutto. Quelli del “come si dovrebbe fare se …” mi risultano insopportabili, visto che poi accettano di condividere pranzo, cena e dessert con quegli stessi artefici del massacro sociale. Finisco! Non si pensi che questo valga solo per Zagrbelsky o sia un attacco a lui, personalmente, rivolto … il discorso è purtroppo generale e tira in mezzo molta intellettualità che si suppone D’AreA ed invece finisce per l’essere solo una esposizione continua di narcisismo inutile. (giandiego)

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