di Patrizia Perrone – 8 dicembre 2016
La notte tra il 4 e il 5 dicembre si e` festeggiato in tutti i Comitati per il No. La vittoria non era scontata. Nei comitati per il NO nati in citta` amministrate dai sindaci renziani forse si e` festeggiato anche di piu`. Nelle citta` della Campania dove il governatore De Luca aveva invitato i sindaci a offrire fritture di pesce all’elettorato si e` festeggiato doppio. Ercolano e` un comune della provincia di Napoli che da 18 mesi ha un sindaco del PD, Ciro Buonajuto, e dove la Boschi e Renzi hanno spesso fatto passeggiate elettorali, prima e dopo le amministrative. Alle 3 di notte, quando i risultati provenienti dai seggi hanno ribadito la schiacciante vittoria del No anche in questa cittadina vesuviana il Comitato vincente festeggia. Qualcuno fa un video, una diretta FB, una donna si lascia andare, fa il gesto dell’ombrello accompagnato da un “dobbiamo festeggiare, qui avevano preannunciato l’80% di Si”. La donna dice anche il suo nome, e condivide il video sul suo profilo FB, Qui comincia il dramma. Perche` il suo nome e` conosciuto.
E` una preside, che fa politica da sempre, che ha combattuto molte battaglie, che e` stata anche autrice di una lettera aperta che denunciava i ritardi dei lavori di messa in sicurezza della sua scuola, ritardi che sono stati anche oggetto di una interrogazione parlamentare di Arturo Scotto, di SEL, perche` la preside non e` una che si arrende facilmente. Il Mattino, giornale piu` letto a Napoli, lancia un sondaggio on line, una bel televoto che chiede ai lettori di pronunciarsi sull’opportunita` di quel gesto ritenuto volgare, che prevede tre opzioni: Non so, ha fatto bene, deve essere punita. Una gogna, praticamente, in cui la professione della donna diventa fondamentale, come se quel gesto lo avesse fatto mentre era nell’esercizio delle sue funzioni, e non alle tre di notte in un luogo privato. I risultati del sondaggio, pero`, rispecchiano quelli del referendum pari pari. Per quelli che hanno votato NO evidentemente non c’e` nulla di sbagliato nel lasciarsi andare a uno sfogo un po’ forte, per quelli che hanno votato Si, invece, la preside va punita. Da questo momento in poi gli articoli di giornale si susseguono, il suo nome rimbomba sul web, i commenti si sprecano, anche sulla pagina social de Il Mattino, e come ben sappiamo ormai da tempo, il web diventa tribunale mediatico, e chi finisce sul banco degli imputati non ha neanche la possibilita` di una difesa d’ufficio, e` sola contro tutti. Arrivano anche manifestazioni di solidarieta`, ma quel “deve essere punita” porta in se` una istigazione all’odio difficile da contenere. Gli articoli di giornale si susseguono, ora se cerchi il nome di Giovanna Tavani sui motori di ricerca trovi di tutto sulla professoressa che fa il gesto dell’ombrello, la sua carriera professionale, le sue battaglie per la legalita`, i premi vinti dalla sua scuola sono finiti sullo sfondo, mentre in primo piano e` il suo gesto, la sua espressione forte, la sua provocazione.
Questo giornalismo e` intollerabile, questo crocifiggere una persona in cambio di qualche click e` immorale, una donna che fa un gesto seppure un po’ volgare non puo` diventare un “caso” da punire, mentre si glissa su un governatore che ha parlato di fritture di pesce da offrire agli elettori, o che dice di desiderare di ammazzare la presidente della Commissione Antimafia.
La gogna mediatica a cui hanno sottoposto Giovanna Tavani e` un attacco alla quella ampia parte del mondo della scuola che ha combattuto la legge 107, che ha votato NO al Referendum. E` per il suo ruolo che deve pagare, e non per il gesto, poiche` nessuno dice che nello stesso video c’e` un’altra donna che fa lo stesso gesto, che passa assolutamente inosservata. E` un tentativo di intimorire una categoria gia` messa in ginocchio dall’ultima riforma, e` un tentativo di punirne uno per educarne 100. Non aggiungero` il link del video, ne` degli articoli, non mi prestero` al gioco dei signori del click, se proprio ci tenete lo fate da soli. Io mi limito qui a manifestare la mia solidarieta` a una donna per il NO che non si arrende, e che non permetteremo venga messa a tacere.