Fatemi capire. Abbiamo combattuto per anni, sino al culmine del referendum costituzionale, la torsione esecutiva e ipermaggioritaria della democrazia, contro la riduzione forzosa della rappresentanza e l’esautoramento del parlamento. contro il cambiamento della forma dello Stato costituzionale, il direttismo e la politica della disintermediazione. Perorando la necessità della mediazione politica e sociale…. E adesso che nasce un governo sortito da una mediazione politica in sede parlamentare ostile alla destra, molti degli stessi propugnatori di quelle idee si lamentano per la sua mancata legittimazione diretta tramite il voto.
Il M5S è considerato inassimilabile e l’alleanza con esso un cedimento alle sue pulsioni antidemocratiche. Si grida allo scandalo sul ‘taglio’ dei parlamentari ignorando, all’improvviso, che il tema aveva funzionato da viatico al confronto coalizionale. Se è vero che la ‘riforma’ ha accolto nella sua propaganda molta dell’acqua sporca del pensiero anti-casta è altresì vero che senza la nuova maggioranza politica la misura sarebbe stata approvata comunque e al netto dei correttivi acquisiti come garanzia. Che la democrazia sia in crisi e che i partiti siano ridotti a misera cosa è noto, ma non sarà il giusto numero dei parlamentari (quale ? in un range fra 300 e 3000 ?) a redimere l’una e gli altri. Al di là del fumus propagandistico dei 5S e l’elogio grottesco della tirchieria politica l’impatto di questo taglio sulla struttura costituzionale è inferiore all’inezia.
Le alleanze, e la politica in generale, infine, si fa con quel che c’è non con quello che vorrebbero le anime belle. Non c’è più il Pci e neppure il Psiup per cui non si può fare un fronte popolare. Non è questione di modelli estetici, ma di modificazione dei rapporti di forza. Attraverso i quali passa anche la ridefinizione identitaria dei soggetti che entrano nell’azione. Impresa ardua, ma senza alternative. Perciò non capisco cosa alcuni rimproverano a me e ad altri compagni di Art. 1. Giravolte, mutamenti umorali, arrampicate sugli specchi ecc. Accuse che in realtà si potrebbero rivoltare tali e quali ai ‘perfezionisti’. Per quanto mi riguarda mi reputo coerente (almeno da qualche anno a questa parte). L’unica cosa che mi gira sono le palle.
P.s. Ricordo agli smemorati quanto disse D’Alema nel fuoco della battaglia referendaria polemizzando contro il Pd renziano che con protervia rivendicava la riduzione dei politicanti. Egli disse che piuttosto che abolire una camera si poteva ridurre (dalla sera alla mattina) il numero dei parlamentari. La frase era un po’ spiccia, ma fu detta, e nessuno dei compagni di viaggio del No menò scandalo.