Il mondo grande e terribile ed il piccolo italicum

per Gabriella
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Fonte: facebook

Il mondo

di Alfredo Morganti – 22 aprile 2015

La reductio a unum che Renzi sta tentando sul piano politico interno, ammesso che possa funzionare, non ha alcun senso sul piano internazionale. Non è quel metodo che potrà ‘salvarci’ e consentire di trovare il bandolo della matassa nel Mediterraneo. Gli stessi Stati Uniti hanno cessato di considerarsi il gendarme del mondo, per ragioni geopolitiche e non solo di bilancio federale. Il mondo, mai come odiernamente, è davvero un complesso di frammenti che agiscono come in uno shaker, producendo ogni volta esiti diversi e, in larga parte, imprevedibili e incomprensibili.

Così come da noi è possibile (è possibile?) un Italicum, di certo non è possibile un Mondum, che accorpi a forza le questioni, richiami all’ordine le differenze, costruisca un ‘ultramaggioritario’ dei grandi e spaiati temi che ci sollecitano, riunisca Stati e genti attorno a un unico consesso, e magari li rappresenti con una sola voce comune. No. L’illusione italiana, che è della nuova classe politica e anche di una quota consistente di opinione pubblica, di destra e di sinistra, per la quale la soluzione è una ‘stretta’, un giro di vite, il sacrificio della rappresentanza a favore dell’esecutivo, l’instaurazione di una democrazia molto rigida, quasi ridotta al ‘sì’ e al ‘no’, così come l’idea che un uomo solo, piazzato al vertice, abbia il sapere, la cultura, la forza, il discernimento di decidere nel modo dovuto, questa illusione proposta per l’Italia nel mondo di certo non funziona, non può funzionare.

Perché il mondo esige grande politica, mentre l’Italia, questa Italia odierna, si contenta della piccola. Si appaga di un tweet quando si tratta, invece, di scrivere un grande romanzo pieno di persone e di cose, che sappia contenere anche la grande rivoluzione demografica che bussa alle porte e che modificherà (e sta già alterando) pian piano le nostre vite domiciliate nell’emisfero settentrionale. Sarà un bene. Con i migranti, con la loro reale testimonianza, con i drammi che ci traversano – con il nostro impegno a salvare vite, con l’accoglienza, con la solidarietà, con l’Altro finalmente innanzi a noi in tutto il suo scandalo, nella sua nudezza, nella sua povertà di valore, questo Paese potrà conoscere più da vicino il “mondo” nella sua grandezza e vastità politica e umana. Il mondo grande e terribile, come diceva Gramsci rivolgendosi a Giulia. Solo allora il sussulto storico ci riguarderà davvero, ci metterà alla prova, esigerà grande politica, grandi pensieri, grandi soluzioni, e non basterà uno straccio di Italicum a reggere una prova così impegnativa, epocale, qual è quella che oggi ci testimoniano i mari.

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