Il PD come Cristoforo Colombo

per Chanel Blanchet

La buona politica, da tempo non pervenuta, è ritrovarsi a discutere di un modo differente di vedere le cose che tuttavia, pur nei contrasti di fondo, non perde un costume di dialogo rispettoso e mediato. È un luogo dove vige il codice della verità e in cui, alle volte, è necessario ricorrere ad una freddezza notarile per evitare che giudizi soggettivi e personalismi ostacolino la missione del governare, ovvero il raggiungimento del bene comune.

L’attuale “governo dei migliori” tenuto insieme da colla annacquata da partiti di destra e di sinistra sbugiarda la tesi sostenuta da Nino Nutrizio, Direttore della Notte, che nel 1975 si era presentato ad una tribuna elettorale con Enrico Berlinguer nel corso della quale aveva tirato fuori un pacco di pasta e uno di riso sostenendo che era impossibile cucinarli insieme.

Forse – e ribadisco forse – considerando la necessità assoluta di elementi quali l’autocritica e la consapevolezza di sé, il M5S, il partito nato come non partito, piange ora la sua miopia suicida, ritrovandosi anche esso sugli scranni di un sistema che più che contestare ha solo demonizzato.

Non ci resta che intonare “Menomale che il PD c’è”. In un momento storico in cui il panorama politico completamente sprovvisto di valori, idee e obiettivi, come non apprezzare il costante ossimoro delle dinamiche statiche del partito delle ZTL?

Dilaniato da correnti prive di progettualità in cui la mediocrità culturale regna sovrana, il PD risorge ciclicamente dalle proprie ceneri e lì si ferma. Riesce a precipitare puntualmente nel baratro senza muovere un passo. Inspiegabile fenomeno metafisico.

Se una volta i leader davano vita a partiti, ora i partiti sono affannosamente alla ricerca di leader. A Largo del Nazareno risultano esenti da entrambi gli esercizi, tutti calcificati nella loro immobilità e inerzia. Parliamo, d’altro canto, di apprendisti allo sbaraglio trainati da viandanti.

Durante un’intervista, Enzo Biagi chiese a Giulio Andreotti come mai l’Italia sembrasse una nave senza timoniere e il Divo rispose “ È stato giustamente detto che l’italiano che ha realizzato di più fu Cristoforo Colombo che non sapeva dove andava e ignorava dove era arrivato. Non è un esempio da imitare ma forse una ragione di conforto”.

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