IL RISCHIO COSMICO

per Filoteo Nicolini

IL RISCHIO COSMICO

Nell’area flegrea la gente è spaventata, l’aumento della frequenza e dell’intensità dei terremoti alimenta i timori di una possibile eruzione. Sono notizie che leggiamo continuamente sulla stampa; in fondo, sappiamo che terremoti ed eruzioni costituiscono un pericolo noto e giustamente temuto. Terremoti e le eruzioni vulcaniche, vengono attribuiti al concorso delle forze naturali telluriche. Si pone intanto la domanda: che sappiamo dei pericoli che ci giungono dallo spazio? Abbiamo assistito nei giorni passati al fenomeno delle aurore boreali visibili anche a basse latitudini. Sono state causate da eruzioni improvvise di energia dal Sole, durante i massimi di attività delle macchie solari, che hanno generato un forte flusso di particelle cariche responsabile di tempeste geo magnetiche. Si sono anche temute interruzioni nei sistemi di comunicazione e navigazione satellitale. E qui è buono ricordare che Alexander Chizhevsky (1897-1964) ipotizzò una prima audace correlazione dello stato psichico delle persone con l’intensità dell’attività solare e delle tormente magnetiche. I suoi studi successivi lo condussero a proporre come ipotesi che la storia umana fosse influenzata dai cicli di picchi dell’attività solare, riferendosi alle rivolte, guerre civili, rivoluzioni e guerre tra nazioni. Affermò che l’attività solare poteva esercitare molteplici effetti sia sulla collettività, sia su eventi individuali, includendo la vita psichica e la salute generale. Ipotizzò anche che la ionizzazione variabile dell’atmosfera fosse la causa terrestre scatenante sia dell’eccitabilità collettiva sia delle patologie individuali.

Le linee di ricerca inaugurate da Chizhevsky sono state chiamate cosmo elio biologia, ovvero studio degli effetti dell’attività solare sugli organismi terrestri. Secondo le ultime ricerche, e qui la novità, i disturbi solari verrebbero trasmessi alla biosfera del pianeta attraverso la catena: tempeste magnetiche – magnetostrizione delle rocce – liberazione del gas radon, e poi attraverso l’esposizione dell’organismo umano o animale, mediante la respirazione, ai prodotti del decadimento del radon,  che influenzano da un lato il sistema ipofisario-surrenale e fondamentalmente i polmoni. Il livello di concentrazione del radon e dei suoi prodotti di decadimento radioattivo in quello strato dell’atmosfera in cui vivono gli organismi viventi è controllato dall’attività solare attraverso processi nel campo geomagnetico e nel guscio solido della Terra. Il radon per inalazione si concentra nelle ghiandole del sistema ipofisario-surrenale, che controlla tutti i processi fisiologici. La sfera di influenza degli ormoni è estremamente grande. Hanno un effetto diretto sulla crescita e sullo sviluppo del corpo, su tutti i tipi di scambio di sostanze, sulla pubertà. Sarebbero bersagliate la ghiandola pituitaria e la pineale, con una influenzo diretta sulla tiroide, sulle gonadi, sul sistema nervoso. L’attività dell’ipotalamo è anche strettamente correlata alla funzione della ghiandola pituitaria, ovvero il più alto centro vegetativo che controlla la frequenza cardiaca, il tono dei vasi sanguigni, i meccanismi del sonno e della veglia, le emozioni, nonché il metabolismo di proteine, carboidrati, grassi, minerali. Pertanto, attraverso un livello variabile di contenuto di radon nell’atmosfera, viene stabilita una relazione tra gli effetti sulla superficie terrestre abitata e l’attività solare e geomagnetica. Esistono molte osservazioni di specialisti sulla reazione degli organismi umani che entrano nelle regioni del pianeta dove aumenta la concentrazione di radon. Il ricercatore tedesco O. Henn nel 1954 sostenne inoltre che non esiste un limite inferiore per la patogenicità e la nocività del radon inalato. In una pubblicazione del 1956, un altro scienziato tedesco W. Frey dimostrò la corteccia surrenale risponde immediatamente ad un aumento della concentrazione di radon nell’aria inalata e l’intero corpo allo stesso tempo sperimenta uno stato di stress, la cui profondità è determinata dal grado di saturazione dell’aria con questo gas radioattivo.

In un campo di ricerca parallelo, sono stati studiati gli effetti dell’energia elettromagnetica sull’elettricità corporale, e si è scoperto che le oscillazioni di certe frequenze, anche a bassa intensità, possono andare in detrimento della salute fisica. Ciò è poco noto, spesso è stato negato o tergiversato, ma la verità si sta facendo strada. Voglio ricordare che vi sono evidenze nella letteratura dell’elettro medicina che indicano come già il magnetismo terrestre e l’attività solare abbiano una influenza sulla salute. Questa scoperta data da molti anni, ed è troppo spesso ignorata. Un manipolo di valenti ricercatori, durante lunghi anni, e in diverse aree geografiche, ha portato avanti programmi di ricerca volti a stabilire correlazioni tra le diverse patologie, i ricoveri e le morbilità da un lato, e l’attività solare e geomagnetica dall’altro. Partendo dal fatto che il cervello è una complessa rete di bioelettricità, questi ricercatori hanno da tempo indagato i possibili effetti sulla salute, quali l’alterazione della pressione sanguigna e la produzione di melatonina, disordini del sistema immunitario, varie patologie cardiache, neurobiologiche e riproduttive, fino allo sviluppo di cellule tumorali. Le frequenze di risonanza Schumann sono state considerate intermediarie di un plausibile meccanismo biofisico per gli effetti sulla salute umana dell’attività solare e geo magnetica, costituendo quest’ultima un importante rischio naturale. In altre parole, si è creduto di affermare che tra i fattori di rischio ambientale ce ne è uno naturale, l’accoppiamento tra le frequenze Schumann e la bioelettricità corporale e in particolare le onde cerebrali. Ma che sono le frequenze di Schumann? Sono delle oscillazioni elettriche di frequenza molto bassa che si generano di forma naturale tra le cappe ionosferiche e la superficie terrestre, attivate costantemente dalle scariche elettriche dei temporali nell’atmosfera. Esse sono assorbite dal cervello per risonanza alterando in primo luogo il bilancio melatonina-serotonina. A ciò vanno aggiunte gli effetti sulla salute menzionati. La biometereologia umana è un campo di ricerca che si è voluto ignorare o minimizzare. Si è provato che i cervelli umani usano la risonanza di Shumann per sincronizzare i ritmi biologici. Questo dato da solo invalida l’ipotesi che non ci siano effetti biologici dei campi elettro magnetici se non quelli termici. Il cervello come organo bio elettromagnetico molto sensibile percepisce continuamente questo segnale naturale di bassissima intensità, che agisce come temporizzatore. In presenza di intensa attività solare i segnali di Shumann variano di intensità e producono vari effetti diversi e patologie. Segnalo en passant che i segnali di Shumann sono di una intensità minore dei segnali emessi da un telefono cellulare in prossimità del capo, questo senza considerare le altre fonti di Radiofrequenza delle antenne che sostengono le reti telefoniche e le trasmissioni dati.

Conclusione provvisoria: non c’è da scherzare con i rischi tellurici e vulcanici, ma è importante conoscere che ci sono anche altri rischi di origine cosmica.

FILOTEO NICOLINI

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