La TV è sempre la TV. Altro che cinguettii!

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 1 giugno 2016

Saranno pure smart, social, tweetter, ma quando si tratta di televisione tradizionale diventano belve. Saranno pure contro i ‘vecchi’ talk show, ma quando si tratta di parteciparvi non lo desiderano, lo ESIGONO. Così per la trasmissione RAI condotta da Giannini. Il PD, nella persona dei vicesegretari (mica peracottari qualsiasi) si è scagliato contro Ballarò, cannoneggiando contro l’esclusione dei renziani dalle ultime due puntate, ritenuta una “violazione intollerabile alla par condicio e al pluralismo”. Nientepopodimeno. Evidentemente i tweet mattutini del premier e le squadre del Nazareno all’opera sul web non bastano. La Tv è sempre la Tv. La mamma è sempre la mamma.

Se non che a viale Mazzini danno i numeri. E spiegano, come ci racconta Annalisa Cuzzocrea su Repubblica, come siano stati ripartiti sino a oggi a Ballarò i tempi di accesso ai partiti. Comanda la classifica il Governo (di cui è premier Renzi) col 23,8% di presenze, poi viene a un’incollatura (come direbbero a Capannelle) il PD (di cui è Segretario Renzi) col 22%, a questi si aggiunga Ala di Verdini (di cui è amico Renzi) col 9,4%. Gli altri si prendono il 15,9% (5Stelle) e l’8,6% (Lega Nord). Sinistra-sinistra non pervenuta. A quanto pare Renzi assomma il 54,2% (Governo+Pd+Verdini). Di qui l’allarme e la decisione di attenuare la partecipazione dei suoi rappresentanti.

Anzaldi (PD) accusa i vertici aziendali di giocare col bilancino, quando si tratterebbe (deduco) di ragionare con la politica (Renzi è forte. Comanda. Deve occupare la TV. Cribbio). Certo, il punto di vista piddino lo si capisce meglio se ci spostiamo anche in RAI dal proporzionale al maggioritario con premio. In ottica Italicum, difatti, chi vince si becca il 55%. Tant’è che a Ballarò il Governo si è preso (vedi sopra) il 54,2%. Tutto torna, insomma. Dunque che vogliono? Forse fermare la cavalcata inarrestabile del premier? Peraltro, a esser pignoli, a quel 54,2% governativo mancherebbe ancora uno 0,8% per arrivare al 55% di diritto. Uno 0,8% di cui la RAI sarebbe dunque in debito verso il PD. Di qui la profonda ingiustizia denunciata da Guerini e Serracchiani. Altro che esclusione: paghino il dovuto e non facciano innervosire Anzaldi, che poi mi tracima sui giornali.

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