L’addio di Mario Draghi alla Bce: “Ho fatto del mio meglio. La mia eredità? Non mollare mai”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Globalist
Fonte: Globalist

L’ultimo messaggio di Mario Draghi da presidente della Bce è “Never give up”, “non mollare mai”. Tassi e strategia non cambiano con l’ultimo Consiglio direttivo della Bce per Mario Draghi, che dal 1° novembre consegna il testimone della presidenza a Christine Lagarde, presente alla riunione. “Non c’è bisogno di consigli. lei sa perfettamente quello che deve fare e comunque ha un lungo periodo davanti a sé in cui potrà formare la sua visione, insieme al consiglio direttivo, su che cosa fare” dice Draghi in conferenza stampa. “Come mi sento? Mi sento come una persona che ha cercato di rispettare il mandato nel modo migliore possibile. Questo è parte della nostra eredità: non mollare mai”.

Poi c’è il futuro, ma di questo… “chiedete a mia moglie” sorride Draghi. “In generale non ho piani definiti”.

Draghi difende le scelte adottate a settembre dalle critiche interne ed esterne: “purtroppo tutto ciò che è accaduto dalla decisione di politica monetaria di settembre ha mostrato abbondantemente che la nostra determinazione ad agire tempestivamente era giustificata”. Da Draghi arriva un appello all’unità della Bce: “Non c’è stata alcuna reazione da parte mia” alle critiche espresse pubblicamente contro il pacchetto di politica monetaria di settembre, e fra i critici, al consiglio di oggi, “uno ha invitato all’unità e alla piena realizzazione del pacchetto, un altro ha detto che il passato è passato”.

La cassetta degli attrezzi è pronta, da settembre tutti gli strumenti sono stati messi sul tavolo, ma la Bce è anche pronta a modificare in corsa tutti gli strumenti monetari a sua disposizione. Non basta. Dinanzi a un’economia dell’Eurozona su cui ancora pesa la prolungata incertezza – “Il rischio principale è la recessione dell’economia, che sia globale o dell’Eurozona” – Draghi esorta nuovamente i Governi a intervenire: chi come la Germania “ha spazio di manovra di bilancio deve agire in modo efficace e tempestivo”, chi ha alto debito deve procedere a una politica “prudente” e all’attuazione delle riforme strutturali.

Tracciando un bilancio della strategia messa in campo durante la sua gestione, Draghi ha detto che “il giudizio complessivo sui tassi negativi è positivo. I miglioramenti dell’economia hanno più che bilanciato gli effetti indesiderati”. Il presidente minimizza gli scontri dentro il board di Eurotower: “Tutti discutono, ci sono divergenze nelle discussione sulle decisioni di politica monetaria e non è stata la prima volta” che non c’è stata unanimità nel Consiglio Direttivo, ha detto , commentando le uscite pubbliche di membri del Consiglio contrari alle scelte adottate nella riunione di settembre. Non teme quindi che queste divergenze possano intaccare la sua eredità: “Francamente, no, non sono stato sorpreso” replica Draghi alla domanda sulle sortite pubbliche del presidente della Bundesbank o della banca centrale olandese contro il pacchetto di misure.

In un comunicato, Eurotower rende noto di aver lasciato i tassi d’interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo zero, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%. Conferme anche sul fronte della forward guidance, come stabilito a settembre, sparisce il riferimento a una scadenza temporale precisa. “Il consiglio direttivo – si legge nel comunicato – si aspetta ora che i tassi di interesse chiave della Bce rimangano all’attuale livello o più bassi finché le prospettive di inflazione non convergeranno robustamente su un livello sufficientemente vicino, ma al di sotto, del 2% e tale convergenza non sia consistentemente riflesse nelle dinamiche inflazionistiche sottostanti”. La Bce ribadisce inoltre il riavvio del Quantitative Easing da 20 miliardi di euro al mese a partire dal mese di novembre, inizio della gestione Lagarde. Come deciso nella scorsa riunione del Consiglio direttivo, tenuta a settembre, gli acquisti netti riprenderanno nell’ambito del programma di acquisto di attività  del Consiglio direttivo a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro a partire dal primo novembre, scrive la Bce nella nota, aggiungendo che il Consiglio direttivo si attende che gli acquisti “proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della Bce”.

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