Fonte: il Simplicissimus
Di ilsimplicissimus – 19 setembre 2014
Potremmo chiamarla arma batteriologica, ancorché la sua origine derivi presumibilmente da volpi volanti e pipistrelli con il tramite delle scimmie. E pare proprio che il nobel per la pace voglia usare l’epidemia di ebola e le paure che suscita in tutto il mondo, per mettere in piedi una base militare con 3000 soldati e relativi mezzi sotto l’abusata bandiera dell’intervento umanitario che per la verità dovrebbe contemplare farmaci, medici, e ricercatori più che uomini in armi, incrociatori, caccia e quant’altro. Ma il fatto è che l’Africa occidentale è ricchissima di risorse minerarie di ogni tipo e le popolazioni locali cominciano a ribellarsi alla sottrazione di ricchezze che passano totalmente sopra le loro teste. Questo senza contare l’espansione dell’influenze cinese nel continente.
Per capire bene ciò di cui stiamo parlando bisogna premettere alcune cose: la prima epidemia di ebola (316 contagiati) non c’è stata l’altro giorno, ma nel lontano 1976, senza che finora siano trovate le risorse per produrre un vaccino, nonostante il vivo interesse mostrato dall Us army Medical Reserach per i vari ceppi del virus. Del resto chi se ne frega di qualche morto africano. Esiste chissà come un farmaco sperimentale che fino ad ora si è rivelato efficace, lo Zmapp sorprendentemente prodotto ( e fornito gratuitamente in piccole dosi) da una piccola azienda di San Diego nata nel 2003 e situata a due passi dal maggiore centro di comando della Us navy. L’altra cosa è che pur essendo altamente mortale (il 6o% sia pure riferito a situazioni di scarsa o inesistente capacità sanitaria) il virus ebola molto difficilmente potrebbe dare luogo a un’epidemia su grande scala perché la sua diffusione è per contatto e le persone diventano contagiose quando non sono più in grado di spostarsi. Proprio la rapidità e la letalità dell’infezione ne rendono complicata la diffusione, nonostante anonimi, sedicenti e un po’ stupidi affiliati dell’isis abbiano regolarmente minacciato la sua diffusione in Europa. come da manuale. Vorrei proprio vedere con che mezzo.
Per carità, non si può venire meno al principio di precauzione e men che meno si dovrebbe abdicare all’umanità, ma visto che i morti per influenza sono ogni anno stratosfericamente di più dei 3800 morti per Ebola dal ’76 ad oggi, che il solo Aids provoca 600 mila morti l’anno, che la diarrea infantile miete in Africa più di mezzo milione di vittime ogni 365 giorni, per non parlare di dengue, Tbc o malaria si può ritenere che l’ebola o febbre emorragica possa essere messa nel novero delle malattie da povertà. E certo l’occidente si deve mobilitare: ma la risposta invece di essere medica ed economica è assurdamente e contraddittoriamente militare, visto che proprio la presenza di soldati e personale di appoggio in loco potrebbe essere la migliore via di diffusione del virus. Tra l’altro direttamente in Sicilia, visto che Sigonella sarà al centro dell’operazione.
Però mettere piede stabile in Liberia, ricchissima di gomma, oro e diamanti, controllare l’inquieta Nigeria con il suo petrolio o il Senegal con i suoi fosfati, mettendo le multinazionali al riparo dalle ribellioni popolari, attraverso un meccanismo militare, val bene un virus o l’ennesimo annuncio di pandemia. Sono pronto a scommettere qualsiasi cifra che l’epidemia sarà stroncata in pochi mesi, ma che la base militare e un’altra logistica già programmata in Senegal, rimarranno al loro posto. Per garantire la nostra salute, s’intende.