di Umberto Ranieri – 25 settembre 2016
Avete visto mai un Partito del 25\30% che riceve un premio di maggioranza, riempie un Parlamento, autovota la fiducia al proprio governo e perché un governo cada, cambi, lo stesso dovrebbe decidere di autosfiduciarsi…?
Sicuramente NO! Tutto cio’ potrebbe avvenire in Italia con Italikum e Revisione Costituzionale in combinato disposto, incrinando i valori di “democrazia liberale “del parlamentarismo italiano . E’ vero pure che siamo degenerati in un parlamentarismo consociativo, ma le Costituzioni sono ingranaggi delicati, toccarne uno significa toccarli tutti, attenzione quindi a derive plebiscitarie o a dittature di maggioranza, non è il caso di fare prove, c’è materiale ed esperienze a sufficienza.
Molto semplicemente dovremmo valutare come porci rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale numero 1\2014 che ha azzerato la legge elettorale c.d. “Porcellum”, che ha generato un Parlamento “politicamente illegittimo” figlio di un premio di maggioranza dichiarato incostituzionale e di una legge elettorale non più applicabile.
Credo che bisogna avere il coraggio di partire da quì, per poi arrivare alla determinazione più equilibrata possibile di un ragionato SI o NO alle Riforme Costituzionali combinate con l’Italikum.
Mi porrei un’altra domanda: posto che all’epoca della sentenza numero 1\2004, l’attuale Presidente della Repubblica, componente della Corte Costituzionale, bocciò, unitamente a quest’ultima il “Porcellum”; posto che la legge elettorale c.d. “Italikum” è peggiorativa rispetto al “Porcellum”, viola maggiormente alcuni principi di costituzionalità indicati dalla Corte Costituzionale nella sentenza numero 1\2014; come ha fatto il divenuto Presidente della Repubblica a promulgare d’acchitto l’Italikum senza rinviarlo alle Camere o almeno sottoporlo a parere di legittimità costituzionale, viste le stesse incostituzionalità del Porcellum ?
Risponderei a me stesso: probabilmente, nel frattempo, divenuto Presidente grazie alla stessa maggioranza proponente le riforme si sarà distratto o non se l’è sentita di approfondire ulteriormente, scaricando eventuali osservazioni ad altri istituti o ricorsi propri del cittadino comune.
Ai socialisti e ad altri democratici è toccato l’onere di patrocinare a proprie spese la presentazione dei ricorsi in tutte le Corti d’ Appello d’Italia contro l’Italikum, nella speranza che i Giudici designati dei diversi Tribunali sollevassero eccezioni di incostituzionalità, al fine di rinviarla alla Corte Costituzionale, cosa che fortunatamente è avvenuta.
Il fatto importante, oggi, è che la Corte Costituzionale sia intenzionata al rinvio dell’udienza fissata al 4 ottobre per decidere sulla incostituzionalità dell’Italikum a dopo il referendum costituzionale, al fine di valutare sapientemente. Ciò la dice tutta! Allora qual è il vero motivo? Lo si può supporre, lo sapremo o lo capiremo. Formalmente la legge elettorale non è toccata dal voto referendario,la Corte ha quindi deciso di non decidere! Una Corte Costituzionale che alimenta il dubbio di decisioni “politiche” sulla costituzionalità delle leggi ci fa’ capire che bisogna farsi carico di intraprendere una seria azione politica per nuova Repubblica, rinnovata negli uomini, nelle donne, con grande responsabilità. Chiaro che se le sentenze della Corte finiscono 5 a 4, i Giudici di nomina politica possono condizionare le sentenze, non ci resta,quindi, che prenderne atto. Una Corte Costituzionale condizionabile? E se la pensassimo eletta direttamente dal popolo?
Qualche spiffero consiglia il Premier di rivedere l’Italikum, prima della sua bocciatura, e dimostrarsi disponibile da subito a modificarla.
La nostra fortuna è che ci sono molti democratici e socialisti, paladini e difensori dei valori costituzionali e della Carta Costituzionale, che hanno dato molto in termini di carcere, morte, impegno politico, lotta per la libertà, lotta per la Repubblica, e che ancora nell’agire odierno sentono fortemente di difendere la democrazia ed i principi di libertà, frapponendosi ad eventuali derive “autoritarie”.
Nel percorso della legge elettorale Italikum non c’è stata condivisione larga al fine di stabilire di comune accordo nuove regole elettorali, né tanto meno per la Riforma Costituzionale, per i nuovi assetti istituzionali; tutte e due approvate a maggioranza semplice apponendovi la fiducia. Quando si stabiliscono le regole del gioco, è buona regola politica scriverle insieme con le opposizioni, non certamente con le opposizioni fuori dall’aula, ben capendo che non possono essere di parte, avvantaggiarne una parte, soprattutto in considerazione del fatto che le regole debbono valere per tutti e per molti anni.
L’attuale maggioranza governativa , non è maggioranza nel Paese,non gode di grande consenso fuori dal Parlamento, è figlia del premio di maggioranza ricevuto: rappresenta difatti solo il 30% (?????). Il 70% del Paese non conta, non merita di essere parte decidente delle regole elettorali e della Riforma Istituzionale ? Alla fine si è diviso il Paese, si sono spaccati diversi partiti, si sono innescate polemiche interminabili senza ragionevolezza, fanatismo di appartenenza, il tutto per non concludere nulla.
Chiediamoci : l’attuale “Parlamento di Nominati” essendo figlio di una legge incostituzionale era “titolato politicamente”a revisionare la Costituzione?
Da “ socialista” dico NO! E da “socialista” consiglio di votare NO al referendum per le ragioni che ho espresso e per molte altre; consigliabile una “ Resistenza Referendaria” alla riforma Renzi-Boschi-Verdini, non perché non si è d’accordo che vada abolito il CNEL, il Titolo V, ridotto il numero dei Parlamentari, separare le competenze fra Camera e Senato, ed altro…… ma perché nell’ipotesi di riforma combinata con l’Italikum, premio di maggioranza e fiducia al governo della sola Camera dei Deputati, si avrebbe una maggioranza di “INCONTRASTABILI”\”NOMINATI dal SEGRETARIO\PREMIER” che decide la composizione del Parlamento, tutte le più alte Cariche dello Stato, tutti i Manager delle aziende di Stato, eccetera eccetera,potere… più potere concentrato…. nelle mani di UNO e di pochi fedelissimi. Avete visto mai un Partito che riceve un premio di maggioranza, che autovota la fiducia al proprio governo , che per cadere si debba autosfiduciare……? E gli altri partiti……sono solo comparse?
……..Vi lascio immaginare: prove tecniche di regime!
Convintamente bisognerà votare NO per preservare la democrazia liberale.
Convintamente bisognerà votare NO, per arginare la strategia internazionale dei poteri forti finanziari di far saltare le Costituzioni democratiche\socialiste…per piegarle alle regole del mercato.
Convintamente bisognerà votare NO, perché per modificare la Costituzione è più convincente lo faccia una nuova Assemblea Costituente all’uopo eletta a suffragio universale, con il chiaro compito di ripensare la Repubblica. Forse potrebbe tornare utile all’Italia una Repubblica Presidenziale.
Prendo atto con piacere che il Premier, stretto all’angolo, da pugile suonato, abbia iniziato a fare marcia indietro, dopo essersi accorto di aver forzato la mano, da subito sull’Italikum dando disponibilità di modifiche e cambiamento; dal referendum comincia a defilarsi, “se perdo non me ne vado” … unico obiettivo rimanere in sella! Gli consiglierei, non so se posso, di essere e divenire “socialista” ( se non ricordo male era democristiano).
Umberto Ranieri.