L’Europa è sempre più incapace di darsi un ruolo politico nello scacchiere internazionale (vi sono almeno due guerre alle porte di casa) e ci propina la trita giaculatoria sul diritto internazionale.

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alessandro Bedini
Fonte: Minima Cardiniana

LA SUPERPOTENZA E IL DIRITTO INTERNAZIONALE
A PROPOSITO DELLA BASE MILITARE DI AL TANF

A proposito di diritto internazionale, di cui l’Occidente democratico e progressista, à tete americaine sarebbe il campione, al contrario della Russia, naturalmente, e di tutti quei paesi non allineati ai desiderata dello zio Sam, si potrebbe obiettare che, nell’attuale scenario internazionale, vale ancora la battuta di un vecchio sketch: “Mi comunicano in questo momento che non è vero”. A fare alcune non secondarie pulci a tale affermazione è stato di recente il professor Alessandro Orsini, il quale si è concentrato in particolare sulla presenza della base militare americana di Al Tanf, in Siria, che si trova nel governatorato di Homs, al confine con Iraq e Giordania, una posizione strategica. Homs, tra l’altro, sta a metà strada tra Damasco e Aleppo, le due città più importanti della Siria. Ebbene, la presenza di quella base vìola proprio quel diritto internazionale di cui gli Stati Uniti d’America si proclamano depositari.
Ad Al Tanf alcuni giorni fa sono stati uccisi tre militari americani, scatenando la reazione, a colpi di bombe, di Joe Biden e dei suoi top gun. Ebbene, quella base militare è illegale, il legittimo governo siriano ha intimato più volte alla Casa Bianca di abbandonare quel territorio, ma il diritto internazionale vale evidentemente solo come diritto del più forte. Infatti, a fronte delle rimostranze di Russia, Cina e Iran, gli americani hanno risposto che la base serve per combattere l’ISIS. In realtà, Al Tanf ha il compito di appoggiare i ribelli che vogliono rovesciare il governo di Assad per sostituirlo con un altro, filoamericano. L’operazione, organizzata, neanche a dirlo, dalla CIA, si chiama Timber Sycamore e va avanti dal 2012. Nel 2016 ne ha dato notizia la stampa americana. “Una delle ragioni principali per cui l’immane tragedia della guerra civile in Siria non ha fine”, commenta Orsini, “è che è alimentata illegalmente dagli Stati Uniti”. Una delle “giustificazioni” addotte agli USA è che occorreva contenere la potenza iraniana nella regione, prima ancora si trattava di combattere l’ISIS, fino a quando il presidente Trump dichiarò, nel 2019, che “i soldati americani sono in Siria soltanto per sfruttare il petrolio di quel paese”, come riportato dal Guardian. Sempre a proposito di diritto internazionale, il ministro degli esteri Tajani ha dichiarato che, per ristabilirlo, invierà sodati italiani nel Mar Rosso. “Il nostro ministro temerario”, chiosa ancora Orsini, “lancerà l’Italia in una mischia da terza guerra mondiale con una marina disarmata, come ha rivelato Crosetto in una recente audizione parlamentare”. Tant’è, la sudditanza agli interessi americani vede un’Europa sempre più incapace di darsi un ruolo politico nello scacchiere internazionale, nonostante vi siano almeno due guerre alle porte di casa. Ma almeno, per favore, risparmiateci la trita giaculatoria sul diritto internazionale.

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