Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Luciano Canfora querelato da Giorgia Meloni, al via il processo. Il docente: «Libertà di pensiero? Condivido i timori» (Video)
«A tutti coloro che mi hanno mostrato gratitudine non sono solo grato ma gratissimo, perché non mi aspettavo tanta cordialità e simpatia. E questo non vuol dire condividere necessariamente i pensieri, ma che abbiamo il diritto di dire quello che pensiamo». Così il filologo barese Luciano Canfora, querelato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ringrazia quanti gli hanno mostrato supporto e solidarietà a poche ore dall’udienza al tribunale di Bari che avrà luogo domani, martedì 16 aprile. L’episodio risale all’aprile 2022: Meloni non era ancora presidente del Consiglio e Canfora, durante un dibattito con studenti e studentesse al liceo scientifico di Bari Enrico Fermi, definì la leader di FdI «neonazista nell’anima»,«poveretta» e «trattata di solito come una mentecatta».
La libertà di pensiero e i timori
«Se c’è timore per la libertà di pensiero? – ha aggiunto il filologo – Condivido in pieno ciò che ha detto Vincenzo Vita, garante dell’associazione Articolo 21, in occasione di una conferenza stampa l’8 aprile scorso nella sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana a Roma. Lui ha nominato me insieme a Tommaso Montanari, Donatella Di Cesare, Davide Conti. E ha detto, in sostanza, che se tutti si trovano nella stessa condizione per avere detto determinate parole, che sono dei giudizi politici e non delle offese personali, allora è vero che si profila una vera e propria intolleranza».
La solidarietà
Tanta la solidarietà mostrata nei confronti del filologo barese: accanto alle quasi mille firme che hanno risposto a un appello lanciato pochi giorni fa dal quotidiano francese Libération, nelle scorse settimane anche numerose associazioni, organizzazioni, cittadini e cittadine hanno sottoscritto un documento di solidarietà. Tra questi anche l’Anpi, che ha annunciato un «presidio democratico» dal titolo «La critica non è diffamazione» in programma per domani 16 aprile alle 9 davanti al tribunale barese.