I Lupi e le grandi opere

per Gabriella
Autore originale del testo: Eddyburg
Fonte: Eddyburg
Url fonte: http://www.eddyburg.it/2015/03/eddytoriale-164.html

di Eddyburg   20 Marzo 2015

 eddytoriale 164

Non possiamo certo dolerci che Maurizio Lupi abbia dovuto dimettersi, a causa delle rivelazioni di un’indagine giudiziaria. Abbiamo criticato e denunciato il suo operato fin da quando, alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, era assessore allo “Sviluppo del territorio” (strana definizione, incomprensibile se non riferita a una visione “sviluppista” del territorio).

Abbiamo criticato e denunciato la proposta, da lui ispirata e utilizzata nella sua città, denominate “Costruire la grande Milano”. Lo abbiamo aspramente combattuto quando, nella XIV legislatura, ha presentato la sua nefasta proposta di legge urbanistica, accolta con favore da parte consistente della cultura urbanistica ufficiale, a partire dall’INU. Quella volta siamo riusciti a determinare la sua sconfitta, grazie alle argomentate critiche che siamo riusciti a promuovere e all’intelligente azione di qualche parlamentare d’antan. Infine, abbiamo a sollevare una vasta campagna d’opinione contro la versione renziana della sua legge e contro il decreto Sblocca Italia.

Con lui esce di scena, almeno per ora (Berlusconi docet), un personaggio pericoloso per l’abilità che ha dimostrato nel saper guadagnare consensi a un’ ideologia, una strategia, una politica che riteniamo micidiali per il paese.

Ovviamente avremmo preferito che il suo abbandono non fosse derivato da ciò  che di squallido  è emerso dalle indagini, ma da un aperto dissenso con chi ci governa (Analogamente, avremmo preferito che lo scandalo del MoSE non fosse esploso per la corruzione svelata e colpita dalla magistratura, ma per ragioni di merito sul devastante progetto).

Maurizio Lupi non ha abbandonato il governo – come invece ci sarebbe piaciuto – perché si era manifestato un dissenso sui provvedimento da lui promossi o sostenuti: dalle Grandi opere alle infrastrutture, dalla politica della casa alle procedure urbanistiche, alla nuova proposta di legge urbanistica maturata con governo Renzi fino allo scandaloso “Sblocca Italia”.

Cosí non è stato. Del resto, non ci aveva meravigliato che Lupi fosse stato scelto come componente di punta del governo Renzi. L’ideologia di Matteo Renzi ci era nota fin da quando aveva iniziato la sua marcia per la conquista del PD. Maurizio Lupi era il compagno di strada ideale per l’ex sindaco di Firenze. Rappresentava tra l’altro un utile elemento di continuità con il governo Berlusconi, nella sostanza   ancora più che nella forma.

Sottolineiamo  la profonda omogeneità traLupi e lo spirito della compagine di cui faceva parte perchè ci preoccupa una possibile conseguenza negativa dell’uscita (almeno temporanea) di Lupi dalla scena politica. Non vorremmo che, quanti come noi sono convinti della profonda negatività della politica del territorio praticata dall’ex ministro delle infrastrutture ritenessero di aver vinto la guerra. Il cammino da percorrere per uscire dal lungo tunnel del saccheggio del territorio e della distruzione dei patrimoni comuni è tutto davanti a noi.

Riferimenti

Sul progetto “Costruire la grande Milano” vedi gli articoli di Edoardo Salzano  e di Vezio De Lucia 
Sulla legge urbanistica Lupi 2004 vedi la cartella “Tutto sulla legge Lupi”  del veccchio archivio di eddyburg; sulla legge Lupi 2014 vedi gli articoli di Mauro Baioni e di Paolo Baldeschi , nonchè i numerosi articoli nella cartella “Tutto sulla legge Lupi”, nella nuova edizione del sito.

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