Ma Draghi è un uomo d’onore

per nicola

Nicola Boidi

Ma Draghi è un uomo d’onore

Francesco Cossiga su Draghi:

«un vile affarista; non si può nominare presidente del consiglio chi è stato socio della Goldmann & Sachs, … il liquidatore dell’industria pubblica italiana ;figurati cosa farebbe da presidente del consiglio, svenderebbe quello che rimane.. ».

Uno mattina , 2008

Elogio funebre dell’Italia di un cittadino qualunque.

Ascoltatemi, amici, italiani , concittadini

Io vengo a seppellire l’Italia non a lodarla

Il male che uno Stato fa vive oltre di esso,

il bene sovente rimane sepolto con le sue ossa

E sia così dell’Italia

Il nobile Draghi vi ha detto che l’Italia era ambiziosa puntando al quarto posto tra le potenze industriali mondiali

E questa sarebbe una grave colpa se ciò fosse vero, e l’Italia con grave pena l’avrebbe scontata

Ora io, con il consenso di Draghi e degli altri del Gruppo dei Trenta , poichè Draghi è un uomo d’onore, e anche gli altri 29 banchieri, tutti, tutti, ( Morgan Stanley, Goldmann Sacks, etc.) uomini d’onore, io vengo a parlarvi dell’Italia morta.

L’Italia era uno Stato accogliente, era un mio amico, fedele e giusto con me, anche se Draghi afferma che era ambizioso e spendaccione, e Draghi è un uomo d’onore.

Sì, è vero, sul pianto dei miseri, sulle loro difficoltà economiche e sociali, sulle loro povertà l’Italia lacrimava . Uno Stato ambizioso avrebbe una scorza più dura di questa e tuttavia sostiene Draghi che esso era ambizioso, e Draghi è uomo d’onore.

E’ anche vero che avete visto, alla firma dei trattati di Maastricht ( 1992) fondativi dell’Unione Europea e della moneta unica euro, la Repubblica italiana accettare tutte le condizioni e i parametri economici e giuridici a lei sfavorevoli e alla Germania vantaggiosi.

L’avete vista imporre le privatizzazioni selvagge, il taglio massiccio delle spese e l’aumento spropositato delle tasse, ossia imporre l’avanzo primario , dal 1991 in poi, per rientrare in quei parametri.

Era ambizione la sua? E tuttavia sentite affermare Draghi che l’Italia era ambiziosa e spendacciona, e Draghi, voi lo sapete , è uomo d’onore.

Io non vengo qui a smentire Draghi ma soltanto a riferirvi quello che Io so.  Tutti voi amaste l’Italia un tempo, non senza causa, quale causa vi vieta oggi di piangerla?

Perché senno fuggi dagli uomini per rifugiarti tra le belve brute ( o draghi) ?

Perdonatemi amici, il mio cuore giace con l’Italia in questa bara, devo aspettare che esso torni a me 

Soltanto fino a ieri l’economia dell’Italia scuoteva il mondo e ora giace qui in questa bara e non c’è un solo uomo che sia così miserabile da dovergli rispetto…

Signori, Signori, se io dovessi venire qui per scuotere il vostro cuore, la vostra mente, a muovervi all’ira, alla sedizione, io farei torto a Draghi, torto a Prodi, uomini d’onore come sapete, no, no , non farò a loro un tal torto, no, preferirei farlo a me stesso, a questo morto, a voi piuttosto che a uomini d’onore quali essi sono

E tuttavia io ho trovato e ho qui con me dai suoi patrimoni un documento secretato con il sigillo dello Stato italiano, il suo testamento…. ebbene se il popolo conoscesse questo testamento, che io non posso farvi leggere, perdonatemi ,

Il popolo si getterebbe sul corpo straziato dell’Italia, sulle sue ferite mortali per baciarle, per intingere i drappi nel suo sacro sangue, no, no ! No amici ! No ! Voi non siete pietra nè legno, ma uomini, meglio per voi ignorare , ignorare che l’Italia vi aveva fatti eredi della sua ricchezza e prosperità. Che cosa accadrebbe se voi lo sapeste?

Dovrei, dovrei dunque tradire gli uomini d’onore( Draghi, Prodi, Amato, e i ” compianti ” Andreatta e Ciampi) che hanno pugnalato l’Italia? E allora qui tutti intorno a questo morto , e se avete lacrime preparatevi a versarle.

Tutti voi conoscete questo stivale. Io ricordo la prima cartina che disegnò lo stivale d’Italia. Era l’anno 1478, un anno di un epoca fulgida e lontana, un epoca trionfante nella cultura , nello spirito e nel prestigio nel mondo. Ebbene qui ecco che nello stivale si è aperta la strada il pugnale di Prodi, qui la rabbia di Amato, qui pugnalò Draghi, il beneamato. 

E quando Draghi estrasse il suo coltello maledetto dallo stivale – dopo il panfilo Britannia, dopo la pianificazione della svendita ai privati dell’industria pubblica italiana, dopo la messa in bancarotta della Monte Paschi di Siena, dopo la letterina dei compiti a casa per il governo Berlusconi e il successivo golpe di Monti al governo tecnico – il sangue dell’Italia lo inseguì, vedete, si affacciò fin sull’uscio, come per sincerarsi che proprio lui, Draghi, avesse così brutalmente bussato alla sua porta, Draghi ! L’angelo dell’Italia!

Fu allora che il potente cuore si spezzò , e con il volto coperto dallo stivale insanguinato , la grande Italia cadde.

Quale caduta concittadini…tutti, io , voi, tutti cademmo in quel momento, mentre sangue e tradimento fiorivano su di noi ..

Che? Ah, ah adesso piangete ? Senza aver visto che le ferite del suo stivale? Guardate qui l’Italia stessa lacerata dai traditori! . No! No amici no! Dolci amici ! Buoni amici! No, non fate che sia io a sollevarvi in questa tempesta di ribellione,

Uomini d’onore sono coloro che hanno lacerato l’Italia 

E io non sono l’oratore che è Draghi ma un uomo che amava il suo amico e che vi parla semplice, schietto, di ciò che voi stessi vedete e che di per sè stesso parla,  le ferite, le ferite! …Della dolce Italia 

Povere bocche mute! Perchè se Io fossi Draghi e Draghi fosse me( un cittadino qualunque) qui ci sarebbe un cittadino qualunque che squasserebbe i vostri spiriti e che a ognuna delle ferite dell’Italia donerebbe una lingua così eloquente da spingere fin il suolo dell’Italia a sollevarsi , a rivoltarsi! 

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