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dall’ Huffingtonpost 29 ottobre 2015
Al Nazareno si sentono le urla. Matteo Orfini, categorico: “Forse qua non ci siamo capiti. Chi non segue le indicazioni del partito non sarà ricandidato”. Di fronte, i consiglieri comunali del Pd. Discussione accesa. Perché non tutti i 19 si vogliono dimettere. Al Campidoglio, Ignazio Marino è gasato. Convinto che il tentativo fallirà: “Non ce la fanno a raggiungere quota 25 senza la destra. E se non ce la fanno inizia tutta un’altra partita”. Spiegazione, per i non addetti ai lavori: Orfini, a questo punto, vuole evitare che Marino possa arrivare in aula. Per farlo, occorre che si dimetta in blocco la maggioranza del consiglio, 25 consiglieri.
Ecco, la caccia è partita. All’interno del Pd il gruppo non è compatto. Ma pure gli altri. Alfio Marchini – la sua lista è rappresentata da lui e da Onorato – ha fatto sapere: “Se sono 25 bene, allora ci dimettiamo e lo mandiamo a casa. Sennò ci vediamo in Aula”. Al buio non si dimette nessuno. Perché se un consigliere comunale si dimette, subentra chi in lista gli stava dietro. Ignazio Marino è già andato a vedere le liste: “Tra quelli che subentrano ce ne sono parecchi che non sono più del Pd”. E, prosegue il ragionamento, se entrano in consiglio a quel punto non vogliono più uscire.
25 o morte, è la posizione di Orfini. Senza Forza Italia e destra. Che a questo punto gioca, tra l’altro, ad allungare i tempi perché questa storia logora il Pd: “È chiaro – dice Roberto Giachetti – che loro puntano ad andare in Aula. Ogni giorno questa storia porta valanghe di fango su di noi”. Esausto, Orfini è alla battaglia della vita. Perché era stato proprio lui ad assicurare a Renzi, prima del viaggio cubano: “Quando torni non trovi più Marino. Non ritirerà mai le dimissioni”.
Non solo Marino le ha ritirate, ma è pronto a tutto. Convinto che andrà in Aula, lì inizia tutt’altra partita. Ai suoi ha consegnato un crescendo: “Se arriviamo in aula, cambia tutto. Che fanno, votano le mozioni con i partiti di Mafia Capitale? A quel punto io mi candido. Il consenso me lo hanno dato i romani e loro me lo tolgono. Non mi fanno correre alle primarie? Faccio una lista civica”. Al Campidoglio Marino è già in modalità elezioni. Al Nazareno, il pallottoliere è sul filo. Gli spifferi dicono che Fonti del Pd, riferiscono che, pronti a dimettersi, oltre ai 19 consiglieri del Pd ci sarebbero i due della lista Marchini, Daniele Parrucci di Centro democratico, Cantiani del Pdl, Svetlana Celli e Cosimo Dinoi e Sveva Belviso, ex vicesindaco di Alemanno, ora del misto. Il problema è che il Pd, al momento, è diviso. Gli altri aspettano. E dicono: “O mi assicurate che siamo 25 o niente”. Attenzione. Il regolamento prevede che, per far cadere Marino, i 25 protocollino le dimissioni contemporaneamente. Altrimenti, dal notaio.