Pastrello abbassa il rating al governo Renzi e prevede il futuro meglio di Scalfari

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Gabriele Pastrello
Fonte: facebook

di Gabriele Pastrello – 11 agosto 2014

RENZI SI E’ IMCAMMINATO SU UN PERCORSO C HE LO PUO’ PORTARE DRITTO A MALEDIRE LA PERFIDA ALBIONE E A COMBATTERE LE PLUTO-DEMOCRAZIE. QUANTOMENO A PAROLE. NEI FATTI FA INVECE ATTO DI SOTTOMISSIONE. IN ALTRI TERMINI FA L’ESATTO CONTRARIO DI QUELLO CHE UN GOVERNANTE ITALIANO RESPONSABILE OGGI DOVREBBE FARE. CIOE’ CERCARE IL MASSIMO CONSENSO INTORNO A POLITICHE CHE INVECE DOVREBBERO ESSERE QUANTOMENO BORDERLINE RISPETTO A LLA LINEA EUROPEA ACCETTATA. INFATTI NEL MOMENTO IN CUI DICE CON IL MASSIMO SGARBO POSSIBILE A DRAGHI DI FARSI GLI AFFARI SUOI, FA UNA RITIRATA COMPLETA RISPETTO A TUTTO QUANTO SOSTENUTO PRIMA DELLA PRESIDENZA EUROPEA E DURANTE; CIOE’ LA RUMOROSA RICHIESTA DI TOLLERANZA SUI PARAMETRI DI MAASTRICHT; PROMETTENDO INVECE IL RISPETTO SENZA RISERVE DEI DEL VINCOLO DEL 3% DEL DEFICIT. AFFERMAZIONE GIA’ FATTA DA PADOAN, MA SU CUI FINORA RENZI NON ERA STATO ESPLICITO.
CERTO: DIRE CHE DRAGHI NON SI DEVE IMPICCIARE, CHE DECIDIAMO DA SOLI FA UN GRAN BELL’EFFETTO, E RINVERDISCE LA LINEA BERLUSCONIANA TRA IL 2010 E IL 2011, QUELLA LINEA CHE ALIMENTO’ LO SCONTRO SOTTERRANEO TRA TREMONTI E BERLUSCONI E PORTO’ BERLUSCONI ALLE DIMISSIONI. CON QUESTE DICHIARAZIONI LA CONVERGENZA BERLUSCONI-RENZI DIVENTA STRUTTURALE E NON RIGUARDA PIU’ SOLO GLI ASSETTI ISTITUZIONALI DEL PAESE E LE POLITICHE ECONOMICHE MA ANCHE IL QUADRO EUROPEO. UN SEGNALE DI QUESTA ORGANICITA’ L’HA DATA ALFANO ESIGENDO A GRAN VOCE L’ABOLIZIONE DELL’ART.18 CHE IL MINISTRO DEL LAVORO INVECE AVEVA ESCLUSO (DI FATTO IL JOBS ACT, PIU’ ALTRI PROVVEDIMENTI, LO RENDONO GIA’ IRRILEVANTE, PERCHE’ ABOLIRLO?). ALFANO, PROBABILMENTE SCAVALCANDO LO STESSO BERLUSCONI, TIRA LE CONSEGUENZE DI QUEST’ALLEANZA POLITICA SEMPRE PIU’ ORGANICA. ALFANO NON L’HA DETTO NEI MESI SCORSI, DURANTE LA DISCUSSIONE SUL JOBS ACT. L’HA DETTO DOPO IL VOTO SULLA RIFORMA DEL SENATO. DOPO CHE IL GOVERNO HA AVUTO BISOGNO DI TUTTI I VOTI DEL CENTRODESTRA: TUTTO IL CENTRODESTRA, PER FAR PASSARE LA SUA RIFORMA ISTITUZIONALE. QUELLA RICHIESTA E’ FRUTTO DI QUEL VOTO ED E’ UNO BRUTALE RICHAMO AL GOVERNO ALLA REALTA’ DELLA SUA ‘VERA’ BASE PARLAMENTARE. FINO A CHE RENZI NON RIUSCIRA’ A MATERIALIZZARE IL 41% DELLE EUROPEE, DIPENDERA’ DAL CENTRODESTRA. ALTRO CHE ‘ENRICO FATTI PIU’ IN LA’ PERCHE’ IL PD NON DEVE DIPENDERE DA ALFANO E DEVE FARE LA SUA POLITICA. ADESSO NON DIPENDE PIU’ DA ALFANO, MA DA BERLUSCONI, ED E’ PER QUELLO CHE PERFINO ALFANO ALZA LA VOCE.
MA TORNIAMO ALL DICHIARAZIONE ANTI-DRAGHI. QUESTA DICHIARAZIONE E’ DI UNA GRAVITA’ SENZA PRECEDENTI PERCHE’ RILANCIA AL BUIO E SENZA CARTE IN MANO DI FRONTE ALLE INCRINATURE NELLE FORZE CHE LO SOSTENEVANO, PIU’ FUORI DEL PARLAMENTO CHE DENTRO. RENZI RIPETE FUORI DEL PARLAMENTO E FUORI D’ITALIA LA STESSA TATTICA CHE HA USATO CONTRO LE OPPOSIZIONI DI PARTITO E PARLAMENTARI: ME NE FREGO! COME SI E’ VISTO HA POTUTO FARLO RISPETTO A UN CETO POLITICO PARALIZZATO DALL’ESPLOSIONE DEL CONSENSO NEI SUOI CONFRONTI, PRIMA DI TUTTO MEDIATICO, MA ANCHE POPOLARE AMPIO NEI CONFRONTI DELLA LEADERSHIP EMERGENTE, TIMOROSISSIMO DEI PROPRI FUTURI DESTINI, E AFFASCINATO DALLA POSSIBILITA’ DI FUTURI EN PLEIN ELETTORALI: POSTI, POSTI E POSTI, DAI COMUNI AL PARLAMENTO.
MA QUESTE SONO RAGIONI CHE LASCIANO DEL TUTTO FREDDI POLITICI EUROPEI, DRAGHI E ANCHE LE FORZE CHE L’HANNO APPOGGIATO E CHE SI STANNO DIVIDENDO SULLA GIUSTEZZA DELLA SCELTA FATTA, INCOMINICIANDO A TEMERE CHE L’INCONTROLLABILITA’ E L’INESPERIENZA DEL SOGGETTO (E DI TUTTO IL GRUPPO DI CUI SI E’ CIRCONDATO; CHE ASSOMIGLIA PERICOLOSAMENTE ALL’IMPRESENTABILITA’ DEL PRIMO GOVERNO BERLUSCONI) SIA FORIERA DI DISASTRI. INNANZITUTTO ECONOMICI. GLI INDICATORI VOLGONO AL PEGGIO CON VELOCITA’ SUPERIORE AL PREVISTO. NEL RACCONTO FAVOLISTICO LIBERISTA QUESTO E’ DOVUTO AL NON AVER SCARDINATO LE ISTITUZIONI ITALIANE DEL WELFARE E DELLA CONTRATTAZIONE.
MA ANCHE VOLENDO ANDARE IN QUESTA DIREZIONE BISOGNEREBBE SAPERLO FARE. BISOGNEREBBE SAPERE SU QUALI PUNTI SI PUO’ INCIDERE SUBITO E SU QUALI NO. QUALI COMPENSAZIONI IMMEDIATE DARE. E SOPRATTUTTO SAPERE CHE LA SUPERFETAZIONE DI INTERESSI CHE STANNO AFFONDANDO QUESTO PAESE E’ SALDAMENTE INSEDIATA NELLO SCHIERAMENTO SOCIALE CHE SOSTIENE I PARTITI DI CENTRODESTRA. E CHE QUINDI ANCHE UNA LINEA RIGOROSAMENTE LIBERISTA, PER NON PROVOCARE LA CATASTROFE ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE DOVREBBE CERCARE RISORSE DOVE IN QUESTI VENTI ANNI NON SONO MAI STATE CERCATE. AD ESEMPIO FARE QUELLA PATRIMONIALE CHE MONTI PER PURA ARROGANZA DI CLASSE NON FECE (E CHE AVREBBE POTUTO FARE). COME PUO’ FARE QUESTO GOVERNO ALCUNCHE’, POPOLATO O DI INCAPACI O DI TOTALI IGNARI DELLA STORIA E DELLA STRUTTURA ITALIANA (I ZINGALES, I GUTGELD) E APPESENTITO DAL RICATTO CHE ALFANO HA ORMAI ESPLICTATO FINO IN FONDO DI TUTTA LA CONCREZIONE DI INTERESSI CHE IN QUESTI VENT’ANNI CI HA PORTATO A FONDO?
MA AGLI AVVISI DI PERICOLO RENZI HA RISPOSTO COME SA SOLO FARE LUI, ROMPENDO. LE ROTTURE POLITICHE SI STANNO MOLTIPLICANDO (NELL’IMMOBILISMO INTERNO DEL PD). DAL PRESIDENTE DELLA BCE DIPENDE LA SOPRAVVIVENZA ‘FINANZIARIA’ DEL PAESE. LA LINEA DRAGHI HA RIDOTTO IL PESO DEL DEBITO E HA CONVINTO I MERCATI INTERNAZIONALI CHE LA BCE AVREBBE COSTRUITO INTORNO ALL’ITALIA UNA CINTURA DI SICUREZZA. E SE INCOMINCIASSERO A DUBITARNE, COSA SUCCEDEREBBE? IL RISCHIO E’ CHE SUSCITANDO QUESTI DUBBI SI INCORAGGINO I MERCATI A RIPRENDERE LA SPECULAZIONE METTENDO IN PERICOLO NON SOLO L’ITALIA, MA L’EURO E L’EUROPA.
MA SI RENDE CONTO DEL DISASTRO CHE POTREBBE PROVOCARE? PER DI PIU’ CON UNA LINEA EUROPEA IN CUI SI E’ MESSO CONTRO (DI FATTO, ANCHE NON FORMALMENTE) SCHULTZ PER AVER SABOTATO LE SUE POSSIBILITA’ DI PRESIDENZA. SI E’ MESSO CONTRO IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE JUNCKER METTENDOLO DI FRONTE AL DIKTAT ITALIANO SULLA MOGHERINI (TOGLIENDOLI QUINDI SPAZI DI MEDIAZIONE). SI E’ MESSO CONTRO I PAESI BALTICI E LA POLONIA (CHE NON GODONO LAI SIMPATIA, TUTT’ALTRO; MA MOLTI NEMICI MOLTO ONORE, NON E’ UNA LINEA DA STATISTA). METTENDOSI CONTRO TUTTO IL PPE MANDANDO A QUEL PAESE IL SUO RAPPRESENTANTE IN PARLAMENTO. SI DOMANDA: SE L’ITALIA AVRA’ MAI BISOGNO DI COMPRENSIONE E AIUTO, DA QUALE MA PARTE POTRA’ VENIRE? DALLA MERKEL?
CERTO: APPLUSI SCROSCIANTI. DALLA LEGA, DAI BERLUSCONES CHE ANCORA NON HANNO DIGERITO IL DEFENESTRAMENTO DI SILVIO. POI MAGARI SI POTREBBE ASSOCIARE LA SINISTRA DEL ‘ABBASSO L’EUROPA DELLE BANCHE’ E ‘FUORI DALL’EURO SUBITO’. RIPETO IL RENZI DEL DIFENSORE (A INSULTI PIU’ CHE A PAROLE) DELLA SOVRANITA’ NAZIONALE POTREBBE TIRARSI DIETRO GLI ULTIMI NOSTALGICI DELL’INTERNAZIONALISMO.
DI BEN ALTRO AVREMMO BISOGNO. DI SPESA PUBBLICA: UN PROGRAMMA DI SPESE SOSPENDENDO GLI EFFETTI INACCETTABILI DEL PATTO DI STABILITA’ PER GLI ENTI LOCALI, DI MOBILITARE LA CASSA DEPOSITI PRESTI NON SOLO E NON TANTO PER LE SUE RISORSE MA COME CAPOFILA DI UN PRESITITO PER LA RICOSTRUZIONE, DI PAGARE UNA PARTE DEI DEBITI PREGRESSI. TUTTE INIZIATIVE CHE POTREBBERO FRENARE LA CAMPAGNA SOCIALMENTE SUICIDA DEGLI IMPRENDITORI ITALIANI SUL TAGLIO DELLE TASSE. SE IN ALTRO MODO SOLDI ESNTRASSERO NELLE LORO TASCHE POTREBBERO DARSI UNA CALMATA. MA SE NULLA DI QUESTO SI FA NE’ SI DICE DI FARE USERANNO TUTTA LA LORO DISPERAZIONE PER SFONDARE DAL LATO DELLE TASSE MANDANDO A FONDO IL WELFARE ITALIANO E TUTTO IL PAESE. COL PROGRAMMA DI SPESA BISOGNEREBBE ANDARE IN EUROPA E DIRE. IL PAESE E’ SULL’ORLO DEL BARATRO: NOI VOGLIAMO FARE QUESTO. CERCANDO DI LITIGARE IL MENO POSSIBILE CON TUTTI I SOGGETTI POSSIBILI E IMAMGINABILI.
LA SCOMMESSA DI RENZI E’ MORTALE E PER LA SUA SOPRAVVIVENZA: SE AVRA’ UN PIL AL +0,3 O +0,5% VINCERA’ LA SCOMMESSA PERCHE’ NON SI TROVERA’ UN PARLAMENTARE (TRANNE I MOHICANI ANTI-RIFORMA DEL SENATO) CHE LO VOGLIA BUTTARE GIU’. SE, COM’E’ PIU’ PROBABILE INVECE LA CADUTA CI PORTERA’ SOTTO ZERO, E LE PREVISIONI ULTERIORI FOSSERO AL PEGGIO, IL TONFO SARA’ FORTE. DOPO L’ATTACCO A DRAGHI L’AGENZIA DI RATING MOODY HA GIA’ TIRATO LE CONCLUSIONI DECLASSANDOCI. SE SEGUIRANNO ALTRI SARA’ L’INIZIO DELLO SCIVOLO CHE PORTO’ BERLUSCONI ALLE DIMISSIONI NEL 2011. E AVREMO BEN POCHE SCELTE. LA PRIMA SCELTA DI SALVEZZA NAZIONALE E’ PRODI, CHE PUR DOVENDO ATTUARE DETTATI EUROPEI FARA’ IL POSSIBILE PER TRAGHETTARE L’ITALIA DEL WELFARE IN QUESTO NUOVO MONDO. POI VIENE DRAGHI, PIU’ IMPASSIBILE E DURO, MA CONOSCITORE DELL’ITALIA E SICURAMENTE NON ISCRITTO AL PARTITO DEL SUO AFFONDAMENTO. E POI LA TROJKA, E A DIFFERNZA DI SCALFARI NON MI ASPETTO NULLA DI BUONO. SICURAMENTE NESSUNA CONOSCENZA DELLA REALTA’ ITALIANA, E NESSUNA ATTENZIONE A MINIMIZZARE I DANNI.

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