Pepe Escobar: La tela intrecciata da Russia, Cina, Asean

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pepe Escobar
Fonte: s

Il palco è stato condiviso dal Presidente Putin, dal Vicepresidente della Cina Han Zheng e dal Primo Ministro della Malesia Anwar Ibrahim. Questo si traduce in Russia-Cina-ASEAN: un partenariato chiave interconnesso, in costante rafforzamento, sulla strada per esplorare tutte le potenzialità verso un mondo nuovo, equo, giusto, multi-nodale (corsivo mio).

Nel suo discorso, il Presidente Putin si è concentrato su quello che è sicuramente il più ambizioso progetto di sviluppo nazionale del XXI secolo: la Conquista russa dell’Est – un’immagine speculare della conquista cinese dell’Ovest, iniziata seriamente nel 1999 con la campagna “Go West”.

Putin ha illustrato come l’Estremo Oriente russo si stia sviluppando rapidamente, con oltre 3.500 progetti tecno-industriali. Ha parlato della Via del Mare del Nord (NSR) – che i cinesi chiamano Via della Seta Artica – con la costruzione di nuove rompighiaccio nucleari e lo sviluppo del porto di Murmansk. Il fatturato della NSR, ha osservato Putin, è già cinque volte più grande, e non solo, rispetto ai tempi dell’URSS.

Tutti i numeri relativi all’Estremo Oriente e all’Artico sono sbalorditivi. L’Estremo Oriente è una macroregione strategica che occupa ben il 41% del territorio della Federazione Russa. L’Artico, un immenso tesoro di risorse naturali, legato al potenziale del NSR, occupa il 28% – rappresentando il 17% della produzione petrolifera russa, l’83% della produzione di gas e detenendo immensi giacimenti di oro, carbone, nichel, rame, cobalto, metalli del gruppo del platino e diamanti.

Non c’è quindi da stupirsi che il ricorrente sogno colonialista occidentale di attaccare, smembrare e saccheggiare la Russia – la cui ultima iterazione è l’ossessione di infliggere una “sconfitta strategica” alla Russia in Ucraina – sia direttamente collegato all’accaparramento e allo sfruttamento delle infinite ricchezze dell’Estremo Oriente/Artico.

Putin ha descritto ancora una volta come le due regioni siano “il futuro della Russia” – e una priorità federale per tutto il XXI secolo: di fatto, una questione di sicurezza nazionale. La crescita degli investimenti nel capitale iniziale è già aumentata del 20% – il doppio della media russa; e a ogni rublo di finanziamento statale corrispondono 34 rubli di investimenti privati. I settori chiave includono l’energia, la petrolchimica, l’industria mineraria, il legname, la logistica, la costruzione di aerei/macchinari/navi, l’agricoltura e la pesca.

 

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