I PERSONAGGI PIU’ MALVAGI DELLA CHIESA – di GIUSEPPE STAFFA – ed. NEWTON COMPTON
recensione di Emanuele Cherchi
Questo libro presenta 24 profili di religiosi che si possono definire “malvagi” e che invece in alcuni casi sono stati addirittura canonizzati e considerati beati, santi, padri e dottori della chiesa.
Partiamo proprio dai padri della chiesa Atanasio, Teofilo e Cirillo i quali possono essere accusati di violenza, codardia, simonia. Di loro si conosce in genere che hanno occupato un posto importante per la chiesa emergente scrivendo alcune formule che sono diventate dottrina in quanto hanno lottato (versando più sangue che inchiostro) contro le posizioni ariane, monofisiste ecc. hanno creato il dogma della Madonna “madre di Dio” (essere divino) invece di “madre del Cristo” (essere umano). Come afferma Sant’Agostino “Cosa c’è da biasimare nella guerra? L’uccidere uomini che un giorno dovranno morire? Questo è un biasimo non degno di uomini religiosi” e infatti tutti i religiosi esaminati in questo volume saranno causa di morte anche di persone fedeli alla chiesa di Roma: come dichiarerà Arnaldo di Citeaux durante la crociata contro i catari “Caedite eos. Novit enim Dominus qui sunt eius!” Cosa vuol dire? Che non potendo riconoscere gli eretici dalle persone fedeli alla chiesa cattolica andavano massacrati tutti… Dio avrebbe riconosciuto i suoi!
D’altronde, su richiesta di San Bernardo di Chiaravalle ci penserà anche San Tommaso d’Aquino a giustificare le crociate e la fondazione di ordini di religiosi combattenti: non si combatte gli infedeli per uccidere le persone quanto piuttosto il male che in loro e che si oppone al bene rappresentato dal Cristo. Il libro presenta due personaggi appartenenti uno ai templari e l’altro ai teutonici.
Il primo mosso da pensieri terreni (Gérard di Ridefort) diventato Gran Maestro userà la carica per soddisfare vendette personali, darà prova di codardia e sarà probabilmente apostata. Il secondo (Hermann Balk) tra una preghiera e l’altra massacrerà migliaia di pruzzi. Non meno crudeli saranno certi papi come Innocenzo III o Gregorio IX che baseranno la loro politica contro tutte le eresie e contro i nemici del primato petrino: ciò vale soprattutto per i poteri temporali. Contro chiunque si oppone al papa o tradisce la Chiesa tornando magari al culto dei padri arabi o ebrei ci penseranno uomini di valore come Corrado di Marburgo (in Germania) o Tomas de Torquemada (in Spagna). Il buon Nicholas Eymerich che lavora in Aragona lascerà a sua eterna memoria uno scritto da cui trarre ottimi consigli su come torturare gli eretici per farli parlare, Il manuale dell’inquisitore.
E se i papi del rinascimento (Sisto IV, Alessandro VI e Paolo III) penseranno soprattutto a conquistare terre e a trovare incarichi per i propri nipoti o figli, con Paolo IV vediamo in funzione il Santo Uffizio che colpisce anche vescovi e cardinali umanisti (gli spirituali capeggiati dai cardinali Reginald Pole e Morone). Intanto la Spagna colonizza il nuovo mondo mandando oltre che soldati anche missionari: fra questi Vicente de Valverde (Inca) e Diego de Landa (Maya) i quali, disgustati dalla cultura e dalle usanze dei popoli cui dio li ha chiamati a salvare, li purificheranno col sangue e col fuoco.
Finiamo col novecento parlando di Josef Roth, prete tedesco che credeva di essere al mondo per maneggiare una spada contro gli ebrei e contro i cattolici che non capivano la missione degli ariani in obbedienza al Furher, del cardinale Alojzije Victor Stepinac che ha collaborato insieme al suo clero in Croazia allo sterminio degli ebrei (e non c’è nulla di strano) ma anche di 750.000 serbi in quattro anni (il 40% della popolazioni di tale etnia che viveva nel regno croato). Stepinac, nonostante le molte prove sul fatto che sapeva, approvava e incitava lo sterminio, è stato dichiarato beato da papa Giovanni Paolo II.
L’ultimo caso riguarda invece il massacro dei tutsi in Ruanda dove un prete cattolico (Athenase Seromba) è colpevole del massacro di duemila persone ed è stato condannato per crimini contro l’umanità dal tribunale dell’Aia.
Questo è un piccolo excursus nei crimini della Chiesa, nata per predicare l’amore per il prossimo e il porgere l’altra guancia, ma esistono anche persone buone. Si può dire che si conosce più il bene che il male e questo libro può servire per farsi un idea di quest’ultimo.