Primo Maggio a Torino

per Gabriella

Che brutto Primo Maggio a Torino
da www.lospiffero.com   scritto da un lettore
02 Maggio 2014

Vi racconto quello che è capitato a me, non certo un pericoloso sovversivo, accompagnato da mio figlio. Senza che fosse accaduto niente ho assistito a una carica della polizia e al pestaggio di ragazzi colpevoli solo di sfilare tra le bandiere No Tav

Egregio Direttore e lettori de “Lo Spiffero”,

vi voglio raccontare cosa è successo ieri durante la manifestazione del Primo Maggio. Dopo aver portato mio figlio per la prima volta a vedere lo sfilare del corteo e dopo che lo stesso aveva incontrato i suoi amici, mi sono ritrovato casualmente in Via Roma angolo Via Bertola, sotto i portici, con tanta altra gente come me che assisteva pacificamente alla sfilata. All’improvviso e senza che fosse accaduto niente che lo giustificasse (e ve lo posso giurare), è partita una carica violentissima della Polizia ed un pestaggio indiscriminato dei ragazzi e soprattutto delle ragazze in prima fila dello spezzone sotto le bandiere No Tav, con rovinose cadute a terra, grida disperate e poliziotti assatanati che inseguivano, roteando i manganelli, chiunque fosse nei loro paraggi, giovane o meno giovane.

Solo l’esperienza degli anni mi ha permesso di evitare il peggio e di ritrovarmi con altri cittadini dai capelli grigi come me, che gridavamo a brutto muso di lasciare andare una povera ragazzina finita a terra e presa da un poliziotto. Alla fine i semplici cittadini gridavano fortissimo ed hanno costretto il poliziotto a lasciar andare via la ragazza. Poi, dopo interminabili momenti di tensione, il cordone di polizia si è aperto e siamo riusciti ad arrivare in Piazza San Carlo, come credo fosse il diritto di ognuno che aveva partecipato alla manifestazione.

Brutti tempi sono quelli in cui i rappresentanti delle istituzioni ed il maggior partito politico a Torino hanno bisogno della polizia per impedire che la gente arrivi in piazza ed esprima normalmente il suo dissenso. Brutti tempi sono quelli in cui ragazzi e ragazze dell’età di mio figlio vengono picchiati, gettati a terra, calpestati da persone vestite da guerrieri medievali, senza pietà e senza alcun rispetto per nessuno. Brutti tempi sono quelli in cui i politici ed i mezzi di informazione danno versioni non veritiere dei fatti mentre le cose sono andate in modo tutto diverso e per un pelo uno come me , certamente non un pericoloso sovversivo, non si è trovato con una manganellata in mezzo agli occhi. Brutti tempi sono quelli in cui alla fine il dissenso viene criminalizzato ed etichettato come “provocazione”, “avventurismo” e quant’altro… Per quelli come me e come voi, con qualche anno in più sulle spalle, sembra di vedere un triste e tragico “dejà vu”, parole già dette e fatti già visti. Voi che ancora avete voglia di scrivere e di informare con obiettività, fatelo sempre, ma soprattutto fatelo ora.

Con cordiale affetto

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