Re Giorgione scenda a valle

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Luigi Allea
Fonte: facebook

di Luigi Altea – 27 agosto 2014

Io guardo l’immagine di Giorgio Napolitano, come certi devoti fissano le statue, sante e miracolose, nell’attesa che piangano. Perché quando gli occhi del “sovrano” cominceranno di nuovo a inumidirsi, e la sua voce nuovamente a singhiozzare, sarà il segno certo non del miracolo in arrivo, ma del Presidente in partenza…
Lo sguardo, tuttavia, è ancora asciutto, secco e freddo. E temo che dovrò aspettare a lungo…
Ma che ci fa ancora Napolitano al Quirinale?
Non ha forse brillantemente raggiunto tutti suoi obiettivi?
Napolitano ha sempre predicato contro i conflitti, ha ammonito contro gli spigoli, ha messo in guardia contro le artificiose divergenze, ha invitato ad evitare le contrapposizioni. In pratica ha sempre amato chi se la intende bene e se la passa meglio. Obiettivo raggiunto! Ormai con la “sinistra” al governo se la intendono a meraviglia anche Marchionne, Briatore e il pregiudicato.
Durante tutti questi lunghissimi anni, Napolitano ci ha somministrato quintalate di sedativi, come fossimo degli esagitati energumeni, dei sediziosi da contenere dentro la camicia di forza dell’ossequiosa osservanza delle regole. Quelle imperiture della razza padrona.
Altro obiettivo raggiunto e superato!

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Ormai la nostra è una società addormentata, anestetizzata. Ovunque la si tocchi non gioisce. Ovunque la si pesti non reagisce. Una società insensibile e indifferente. Disposta a tutto subire, nell’attesa del miracolo.
Poiché però “il salvatore” è finalmente arrivato… che ci fa, dunque, Presidente, ancora lassù, sul Colle?
Scenda a valle! E se non le sembrerà una valle di lacrime, sarà solo perché i suoi sedativi hanno prosciugato anche quelle.

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